Ad oggi sono nella «lista nera»: Dominica, Samoa americane, Anguilla, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini degli Stati Uniti, Vanuatu e Seychelles.
La lista UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali è stata istituita nel dicembre 2017, fa parte della strategia esterna dell’UE in materia di imposizione e ha lo scopo di contribuire agli sforzi messi in atto per promuovere la buona governance in materia fiscale a livello mondiale.
Le giurisdizioni sono valutate sulla base di una serie di criteri stabiliti dal Consiglio nel 2016. Tali criteri riguardano la trasparenza fiscale, l’equa imposizione e l’attuazione delle norme internazionali intese a prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili. Il lavoro sulla lista costituisce un processo dinamico ed è stato riveduto più volte. Dal 2020 la lista è aggiornata due volte all’anno.
La lista figura nell’allegato I delle conclusioni del Consiglio sulla lista UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali. Le conclusioni contengono anche un documento sullo stato di avanzamento (allegato II) in cui sono individuate le giurisdizioni che, pur non soddisfacendo ancora tutte le norme internazionali in materia fiscale, hanno assunto impegni sufficienti in materia di riforma delle loro politiche fiscali.
In seguito all’aggiornamento del febbraio 2021, nella lista delle giurisdizioni non cooperative figurano 12 giurisdizioni (allegato I): Samoa americane, Anguilla, Dominica, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Seychelles, Trinidad e Tobago, Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu.
Inoltre, nove giurisdizioni si sono impegnate a riformare le loro politiche fiscali e figurano attualmente nel documento UE sullo stato di avanzamento (allegato II): Australia, Barbados, Botswana,Eswatini, Giamaica, Giordania, Maldive, Thailandiae Turchia.
Le decisioni del Consiglio sono preparate dal gruppo “Codice di condotta”, che è responsabile anche del monitoraggio delle misure fiscali negli Stati membri dell’UE.
Il Consiglio, il 22 Febbraio scorso, ha adottato le conclusioni sulla lista UE riveduta delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali, nell’ambito delle quali ha deciso di aggiungere Dominica alla lista UE delle giurisdizioni non cooperative (allegato I delle conclusioni) e di rimuovere Barbados.
La lista di cui sopra contempla le giurisdizioni a livello mondiale che non hanno partecipato a un dialogo costruttivo con l’UE in materia di governance fiscale o non hanno rispettato i propri impegni volti ad attuare le riforme necessarie per conformarsi a una serie di criteri oggettivi di buona governance fiscale. Tali criteri riguardano la trasparenza fiscale, l’equa imposizione e l’attuazione delle norme internazionali intese a prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili.
Le modifiche apportate alla lista tengono conto delle valutazioni pubblicate di recente dal forum globale dell’OCSE sulla trasparenza e lo scambio di informazioni (forum globale) per quanto concerne lo scambio di informazioni su richiesta. Ai fini della lista, l’UE richiede che le giurisdizioni siano almeno “ampiamente conformi” alla norma internazionale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni su richiesta (EOIR).
Dominica è stata inserita nella lista dell’UE in quanto è stata valutata dal forum globale come “parzialmente conforme” e non ha ancora risolto questa problematica.
Barbados era stata aggiunta alla lista dell’UE nell’ottobre 2020 dopo essere stata valutata dal forum globale come “parzialmente conforme”. Le è stato ora concesso un esame supplementare da parte dello stesso forum e, in attesa dell’esito dell’esame, è stata pertanto trasferita in un documento sullo stato di avanzamento (allegato II delle conclusioni del Consiglio).
Altri aggiornamenti
Il documento sullo stato di avanzamento riportato nell’allegato II delle conclusioni individua le giurisdizioni che, pur non soddisfacendo ancora tutte le norme internazionali in materia fiscale, hanno assunto impegni sufficienti in vista dell’applicazione dei principi della buona governance fiscale. Tale documento è stato inoltre aggiornato oggi per tener conto di varie altre modifiche approvate dal Consiglio.
Marocco, Namibia e Santa Lucia sono stati rimossi dal documento in quanto hanno rispettato tutti i loro impegni. La Giamaica è stata aggiunta in quanto si è impegnata a modificare o abolire il proprio regime fiscale dannoso (zona economica speciale) entro fine 2022.
Ad Australia e Giordania è stata concessa una proroga del termine per l’adempimento dei loro impegni fino al completamento della valutazione delle loro riforme da parte del forum dell’OCSE sulle pratiche fiscali dannose. Alle Maldive sono stati concessi altri quattro mesi per ratificare la convenzione multilaterale dell’OCSE concernente la reciproca assistenza amministrativa.
Alla Turchia è stato chiesto di risolvere tutte le questioni in sospeso per quanto riguarda l’effettivo scambio di informazioni con tutti gli Stati membri, come specificato nelle conclusioni del Consiglio. In questo contesto la Turchia dovrebbe impegnarsi ad alto livello politico entro il 31 maggio 2021 per l’effettiva attivazione, entro il 30 giugno 2021, delle sue relazioni ai fini dello scambio automatico di informazioni con tutti i 27 Stati membri.