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Un milione di denunce anonime contro gli evasori. w parassiti.info

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parassitidi LUIGI CORTINOVIS

Ieri, ho letto questa notizia: “Evasione fiscale, in un anno un milione di denunce anonime”. Nell’articolo – tratto da Libero – vengono riportati i dati di un sito di ruffiani – Evasori.info -, impegnato a segnalare alla Guardia di Finanza gli evasori fiscali: “Nel corso del 2014, infatti, le segnalazioni online compiute da semplici cittadini contro l’evasione fiscale sono cresciute del 76%. Il dato annuale aggiornato a oggi 5 gennaio 2015 parla di 1.122.589 segnalazioni e riguarda un’importo evaso di 170.518.147 euro. Se si confrontano i numeri con quelli di un anno fa, al 6 gennaio 2013 le segnalazioni erano state 854.681 per 129.284.347,61 euro. Nel mirino dei “delatori della porta accanto” non ci sono, ovviamente, i grandi evasori. Ma i comportamenti quotidiani, spesso all’insegna dell’evasione totale: dal caffé al bar alla cena al ristorante, passando per le prestazioni di dentisti, idraulici ed elettricisti, concessionari e meccanici auto e moto”.

Per fortuna, sul web, ha preso vita il progettoParassiti.info(che rilanciamo per l’occasione), il luogo per antonomasia in cui mettere alla berlina le malefatte dello statalismo e degli scherani che ha a libro paga. E’ una pagina Facebook, nata sei mesi fa, che recita così: “Che siate partite IVA, lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti nel settore privato e siete stufi dei parassiti che infestano ogni angolo della vostra vita, iscrivetevi”!

Sono iscritte quasi duemila persone e nella pagina piovono le segnalazioni relative al peggio dell’agire pubblico italiano: dallo statale che manco sa tirare due righe dritte sull’asfalto (non parliamo di quelli che costruiscono viadotti che durano una settimana) al burocrate corrotto per mandare avanti le pratiche; dalle opere incompiute da anni al politico mazzettaro e clientelare. Insomma, tutto quel che fa spreco a spese dei contribuenti.

Gli animatori di parassiti.info (Gabriele Termy Barello, Alan Peter Fortebraccio e Leonardo Facco) sono libertari e si ispirano a grandi autori di quella filosofia politica, per cui a loro parere “lo  Stato – per dirla con Lew Rockwell – è un’istituzione parassitaria che vive sulle spalle dei suoi soggetti, nascondendo la sua natura anti-sociale e predatoria sotto una patina di interessi-pubblici”. Oppure ancora – per citare Oppenheimer – esso è l’organizzazione del mezzo politico per il conseguimento della ricchezza”. O meglio ancora – e qui è Rothbard che parla – “lo Stato è quell’organizzazione, presente in società, che cerca di mantenere il monopolio dell’uso della forza e della violenza in una data area territoriale; in particolare, è l’unica organizzazione in società che ottiene le sue entrate non per contributi volontari o per il pagamento di servizi resi, ma tramite coercizione”.

Parassiti.info ha le idee chiare e non ne può più della Repubblica dei mandarini: “Vogliamo aggregare persone ovunque e pubblicare tutte le porcherie e gli sprechi che fanno capo alle burocrazie e alle caste italiane. Segnaleremo anche in diretta, con tanto di luogo, mappe e foto, chi viene beccato in flagranza a parassitare alle spalle di chi produce”.

Con Parassiti.info (ma vi consigliamo anche un’altra pagina Facebook, quella di NON EVADERE), i vopos italici, sempre pronti alla delazione nei confronti di chi sfugge alle improponibili tasse nostrane, avranno pan per focaccia e verranno messi di fronte all’evidenza che dare soldi a questo Stato canaglia, ed ai suoi aguzzini, sarebbe semplicemente folle, inutile, ma soprattutto diseducativo

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3 COMMENTS

  1. salve,mi chiamo alberto,sono veneto,volevo far conoscere una situazione da me osservata,un giorno ritornando dala montagna notai una pattuglia di finanzieri,in borghese,con i bagagli caricati in macchina,e con gli sci sul porta bagagli,gli sono andato dietro,alla prima stazione di servizio,hanno nascosto i bagagli che si vedevano ammucchiati da dietro e hanno tirato giù gli sci e nascosti all’interno,purtroppo non avevo da fotografare.
    la prossima volta dovrò ricordarmi il numero di targa e fotogafarli,di solito quando vedo una pattuglia la seguo per verificare che paghino tutto il dovuto quando entrano nei bar a bere,che non lo facciano a scrocco.spesso succede.mi trovavo in piemonte,la stazione di cambio era la prima dopo asti est ,direzione piacenza

  2. Un’iniziativa assolutamente indispensabile per contrastare la guerra ideologica che la casta parassitaria politico-burocratica ha scatenato negli ultimi anni contro il ceto produttivo. Un plauso agli ideatori.

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