Contro la tensione nelle acque del Golfo di Hormuz, arriva un oleodotto pronto a far viaggiare il greggio degli Emirati. Sarà operativo ad inzio estate.
Un oleodotto per aggirare lo stretto di Hormuz sarà pronto per le esportazioni a maggio o giugno, almeno secondo il ministro dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti (Eau), Mohammad Ben Dhaen al-Hamili.
Prezzo 2.6 miliardi di euro per la pipeline, che può trasportare tra i 1.5-1.8 milioni di barili al giorno. Va da Hasban, a sud della capitale Abu Dhabi, a Fujairah, unico emirato del Paese che si affaccia sul mare Arabico.
L’oleodotto è in grado di smistare il 70% del petrolio prodotto dal Paese. Il suo completamento era stato annunciato già alla fine del 2010, ma ritardi vari ne hanno posticipato l’effettivo funzionamento.
Teheran ha più volte minacciato la chiusura dello stretto di Hormuz, che separa l’Iran dall’Oman e dal quale transita quasi il 40% del greggio di tutto il mondo diretto in Asia. Quasi 20 milioni di barili al giorno in viaggio insomma, una quindicina di petroliere che si muovono da un lato all’altro dello stretto.