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Una strategia politica per puntare all’indipendenza

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logo2di ANDREA PESCHINI

A fine gennaio si è tenuta, a Monza, la prima “convention”, nome altisonante per laboratorio politico, dell’organizzazione “Avanti, collettivo indipendentista lombardo”, o più semplicemente “Collettivo Avanti”. Un incontro ovviamente aperto al pubblico, che ha visto l’affluenza di un centinaio di persone dalle vicinanze e non solo. Come già annunciato dalle colonne di questo giornale, hanno presenziato come ospiti i consiglieri regionali leghisti Massimiliano Romeo, Fabrizio Cecchetti e il prof. Stefano Bruno Galli, i quali hanno avuto modo di discutere con attivisti del Collettivo, come Alessandro Storti e Claudio Franco, e con il pubblico, intervenuto con entusiasmo.

Si è discusso di varie tematiche legate chiaramente all’indipendenza, ma anche al concetto di “specialità” della Lombardia, in vista soprattutto dell’approvazione in consiglio regionale del referendum per lo statuto speciale, referendum che successivamente è stato ridimensionato ad una più semplice richiesta di maggiore autonomia, legislativa e fiscale. Infatti gli “avantisti” propongono una visione sovranista: non hanno problemi ad appoggiare qualsiasi mobilitazione che spinga verso una maggiore libertà per i cittadini lombardi, sia dal punto di vista del famigerato -diritto di voto-, sia in chiave di strategia politica.

Per questi motivi il Collettivo Avanti accoglie con favore l’approvazione di questa settimana, in Consiglio Regionale, della suddetta consultazione. Anche se Roma dovesse impedire la votazione, oppure non dar peso ad un eventuale risultato positivo (nel caso in cui si voti), gli avantisti sono pronti ad utilizzare strumentalmente il rifiuto come ulteriore buon motivo per sostenere la causa dell’indipendentismo e del sovranismo lombardo, come presa di coscienza della popolazione della propria specialità. In attesa delle elezioni regionali del 2018, nelle quali il Collettivo Avanti vorrebbe presentarsi come lista dichiaratamente separatista, gli attivisti intendono fare tutto ciò che vada nella direzione indipendentista cercando, in particolare, di dare corpo e forma ad un nuovo tipo di “nazionalismo” lombardo, meglio definirlo un “patriottismo”, molto attento alle libertà individuali, alla proprietà privata, all’apertura al mondo globalizzato e al rispetto di tutti i diritti umani. Per questo, come peraltro è emerso nella stessa convention, l’intenzione è quella di diffondere il più possibile il simbolo adottato dal movimento, la ROSA CAMUNA, già stemma della Regione Lombardia e che, nelle intenzioni degli avantisti, dovrebbe esserne la bandiera.

Bisogna fare del sano “lombardismo”, ovvero sostenere tutte quelle iniziative volte a tutelare o risvegliare l’identità locale tra i lombardi, non senza un ridimensionamento del nazionalismo in chiave moderna. La convention, quindi, è risultata essere un buon laboratorio, un ottimo punto di partenza delle attività di questo esperimento politico, sia per la sua recente formazione sia per l’età media degli attivisti. Ora si attendono le prossime mosse, che il sito e la pagina facebook provvederanno a delineare con precisione.

Collettivo Avanti

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1 COMMENT

  1. Benone, compresa la vituperata da qualcuno, rosa camuna. Mi piace l’idea di un partito che si candidi, sì, a elezioni ‘tajane’, ma semplicemente sulla base di un ticket indipendentista.

    Una domanda: che fine ha fatto (farebbe) l’iniziativa di color44?

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