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Un’altra alitalia: sulla scuola servono investimenti

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di MATTEO CORSINI

Parlando con chi ha figli in età scolare, la situazione che mi viene rappresentata è quella di una sostanziale arretratezza della scuola pubblica (che, di fatto, è monopolista in Italia) dal punto di vista delle strutture e delle dotazioni tecnologiche. Gli esperimenti di insegnamento online di questi mesi di chiusura delle scuole hanno avuto esiti alterni, sempre stando a quanto riferitomi. Nessuno, finora, si è lamentato della carenza degli insegnanti dal punto di vista quantitativo. Ovviamente non ho la pretesa che questo campione di opinioni sia statisticamente significativo, ma mi risulta che a lamentare una carenza numerica di insegnanti siano, di fatto, solo i rappresentanti sindacali di categoria.

Si dovrebbe dedurre che i fautori della spesa pubblica dovrebbero quanto meno privilegiare, alla voce “scuola”, investimenti volti a ridurre queste carenze. Invece la priorità del PD pare essere aumentare (più del finora previsto) il numero dei docenti. Ovviamente il partito sinistrorso Leu si è accodato. D’altra parte, dopo l’uscita di Renzi il PD ha virato marcatamente verso sinistra, nella forma assistenziale e statalista che fu, anche per competere con gli alleati pro tempore di governo.

Ecco, quindi, le parole del senatore PD Francesco Verducci, vice presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama:

  • “Sulla scuola occorrono investimenti. Tra gli altri nostri emendamenti al decreto Scuola, chiediamo la riapertura delle graduatorie provinciali degli insegnanti per far entrare giovani e la stabilizzazione dei professori specializzati sul sostegno, un settore da troppo tempo in affanno.”

Il tutto allo scopo di “inserire stabilmente un numero più elevato di docenti e scongiurare un inizio del nuovo anno con un record storico di precari.” E pazienza se i giga saranno insufficienti. L’importante è rimpolpare i giga a chi va a votare.

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4 COMMENTS

  1. 1) Le risorse che finiscono in stipendi non ammontano al 90% ma al 96;
    2) Sulle storie di ignoranza inaudita ne segnalo una di un docente che invitava a
    consumare “idrocarburi”. Voleva dire carboidrati ma per lui sono la stessa cosa;
    3 Certa gente, all’agricoltura non darebbe affatto una mano ma renderebbe sterili i
    terreni fertili.

  2. Per quel che ne so io la scuola funziona così: il 90% delle risorse finisce in stipendi, quindi resta ben poco per la manutenzione, i computer, la cancelleria ecc. I docenti sono per la maggior parte meridionali, usciti da scuole superiori dove regalano i 100 e da università dove regalano le lauree a pieni voti, grazie a leggi varie, ai voti regalati e trucchi vari, vincono i concorsi. La maggior parte delle cattedre sono in Padania, quindi gli assegnano una cattedra lontano da casa, il loro unico desiderio è tornare vicino a casa, anche per motivi economici, quindi in Padania si vedono poco, malattie, ferie, permessi, ecc. Per rimediare si devono assumere dei supplenti, aumentando di molto il costo del personale. Personale gonfiato negli anni perché dove un tempo esisteva 1 solo insegnante per classe che faceva tutto, ginnastica, inglese, ecc. adesso per dare lavoro ad una massa di disoccupati e falliti si sono inventati un mucchio di ruoli.
    In breve: per la scuola si spende già troppo ed anche male, sarebbe il caso di mandare certi “insegnanti” (ho sentito storie di ignoranza inaudita di certi docenti, con seri problemi nella loro materia e nell’uso dell’italiano) a dare una mano in agricoltura, dove a quanto pare abbisognano le braccia.

    • io che da insegnante sono poi andata in altri settori, da sempre affermo che, almeno per le scuole dell’obbligo, gli insegnanti devono essere scelti con concorsi regionali…ne va dell’efficacia dell’insegnamento e del benessere sia degli alunni che degli insegnanti.

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