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Vaccinare gli under 60? Ecco i numeri: non esiste alcun vantaggio!

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di REDAZIONE

Banalmente, il 23 Aprile l’EMA ci ha avvertito che dopo la prima dose di Astrazenecablod clots per  CVT (trombosi cerebrale) sono circa 18/10.000.000, contro gli 1,35/10.000.000 previsti, mentre per la CID (coagulazione intravasale disseminata) sono 7/100.000 casi contro gli 1/10.000.000 previsti.

Non ho verificato cosa è successo da quel 23 Aprile, ma sicuramente si sono aggiunti altri blood clot. Ogni giorno ne compaiono più di uno nei canali degli eventi avversi vaccini Covid -19 da sottoporre ad autopsia. Ma rimaniamo ai dati del 23 Aprile 2021.

  • Quindi circa 25 casi su 10.000.000 tra CVT e DIC.
  • Prendiamo il caso della Germania, come suggerisce il professor Sucharit Bahkti.
  • Quanti tedeschi ci sono sotto i 60 anni: 60.000.000.
  • Quanti tedeschi morti di Covid 19 sotti i 60 anni nella prima ondata, quando non si sapeva nemmeno che farmaci usare? 60.
  • Quanti ne possono morire per CVT e DIC indotti da vaccino: 25×6=150
  • Dato che 150>60 il rapporto rischi/benefici è negativo, per lo meno per la popolazione sotto i 60 anni.

Ora vediamo i sintomi di trombosi cerebrale:  mal di testa, nausea, vomito, paralisi parziali, perdita udito, vista, movimenti a scatti, zoppia… in sostanza una grande varietà di sintomi difficilmente interpretabili, se non con una CT Scan cerebrale o esami della coagulazione ed una terapia urgente ed immediata atta a prevenire l’insorgere anche solo di danni gravi.

Se poi guardiamo i numeri: 27 presunti salvati dalla morte con un alto tasso di infezione (incidenza 886/100.000) , che però possono diventare 17 con una medio tasso di infezione (incidenza 441/100.000) o solo 2 morti evitate con un basso tasso di infezione (55/100.000) sotto i 60 anni ogni 100.000 persone, che danno una mortalità che varia dal  0,027% allo 0,017% allo 0,002% ben più bassa della comune influenza, che quest’anno pare non essere stata presente (ciò è dovuto all’effetto dei tamponi che a 35-50 cicli trovano solo Sars-Cov-2).

Ricordiamo inoltre che il lockdown lo facevano con 250casi/100.000, in Germania con 100 casi/100.000, quindi con un numero di morti presunte sotto i 60 anni pari a circa 0,008%, cioè EMA ci dice che con la prima dose hanno evitato in media 8 morti ogni 100.000 persona, ma 2,5 persone ogni 100.000 sviluppano trombosi cerebrale o coagulazione disseminata intravasale.

Ricordiamo, infine, che la sorveglianza attiva è stata fatta solo sui sanitari, mentre la sorveglianza sulla popolazione comune è solo passiva: ed ovviamente dal pundo di vista epidemiologico visti i numeri in gioco le persone decedute per blood clot possono essere facilmente il doppio, cioè almeno pari alla prima fase in cui era sorveglianza attiva.

Per cui non sembra esserci alcun vantaggio vaccinale su valori prettamente statistici per la popolazione sotto i 60 anni: visto comunque il limitatissimo numero di mesi di verifica e gli effetti da verificare dopo secondo shot, oltre ad altri effetti a distanza, alla mancanza di immunizzazione o di trasferimento del contagio, ecc. (VEDI QUI LO STUDIO).

In conclusione, sotto i 60 anni sono veramente numeri risibili considerando anche un’incidenza dettata dai tamponi farlocchi, per cui i morti evitati possono essere molti meno di quelli indicati e superare, anzichè eguagliare i morti per CSV o DIC.

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