di MARIETTO CERNEAZ
In Ticino, Svizzera, l’Ufficio del Medico Cantonale obbliga il medico prescrittore a prendersi tutte le responsabilità civili e penali, inerenti la vaccinazione, non avendo dati sull’efficacia e sicurezza. Non avere dati su efficacia e sicurezza vuol dire iniettare veleno nel deltoide.
Insomma, per la quarta dose ora la responsabilità civile e penale passa al medico che la prescrive che deve consegnare un documento al vaccinando (vedi qui).
Mentre il presidente dei direttori cantonali della sanità chiede a Berna di autorizzarla, in Ticino arrivano il certificato e il consenso informato: “Non abbiamo dati sull’efficacia e sulla sicurezza di un simile schema vaccinale”.
ECCO IL MODULO DA SOTTOSCRIVERE
In sintesi, il messaggio pare chiaro ed è senza dubbio un cambiamento di paradigma nella politica sanitaria: se il medico prescrive il secondo booster se ne assume la responsabilità, con tutti gli annessi e connessi.
La storia recente, ci insegna, come avrebbe dovuto essere il consenso firmato anche in Italia. Ecco, qui sotto, come doveva essere il consenso informato per colui che per primo, e per 26 anni, ne ha chiesto l’introduzione (un primario di Padova): doveva essere un modulo firmato dal medico e non dal paziente, in modo che il malato potesse sentire l’opinione dei “suoi” consulenti.