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Variante Delta, i morti vaccinati sono il triplo dei morti da COVID.

Da leggere

di ALBERTO DE LUIGI

Coronavirus variante Delta* in Inghilterra:
In percentuale, i morti con vaccino sono quasi tre volte tanti rispetto ai morti di covid.
Se consideriamo i morti con vaccino post seconda dose, sono oltre sei volte i morti di covid.

Dettaglio Morti:
senza vaccino: 34/35.521 = 0.00096%
con vaccino: 37/ 13.555 = 0.0027%
con vaccino post seconda dose: 26/4.087 = 0.006%

Casi di ricorso al pronto soccorso:
Senza vaccino: 3.335 /35.521 = 0.0938%
Con vaccino: 1635 / 13.555 = 0.12%
Post seconda dose: 399 / 4.087 = 0.0976%

*la variante delta costituisce il 92-95% dei casi di covid in inghilterra (dato 7-23 giugno 2021)

Fonte primaria:
https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/997418/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_17.pdf 

Base dati:
Emergency Care Dataset (ECDS)
PHE daily death data series deaths within 28 days

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5 COMMENTS

  1. Dato che queste analisi mi piacciono, e le ritengo indispensabili stante il livello della propaganda di regime, faccio un paio di considerazioni.

    1) I numeri citati sono quelli del report 16, non del 17 linkato. Il 17 suddivide anche tra under ed over 50.
    Circa il 16, sono calcoli corretti, ed inutili panegirici presuntuosi non cambiano questo fatto.

    2) I dati del report 17, suddivisi per età, mostrano un quadro più coerente con quanto dice il critico amante dello stile di Burioni.
    I dati >50 anni sono 50 morti su 3546 casi tra i vaccinati con 2 dosi, e
    38 morti su 976 casi tra i non vaccinati.
    Quindi la letalità over 50 è circa 2.8 volte più alta per i non vaccinati.

    Per gli <50, abbiamo 0 morti su 3689 casi per i vaccinati con 2 dosi, e
    6 morti su 52846 casi per i non vaccinati.
    In questo caso, 0 è indistinguibile da 6 perchè la letalità è talmente bassa che, a parità di casi, se fosse la stessa che per i non vaccinati ci attenderemmo meno di mezzo morto, per cui sono numeri troppo piccoli per parlare di differenze significative.
    Però i giornali di regime hanno subito titolato: "Nessun morto 50, il nostro amico, o quello di twitter, ci sanno dire se esiste una qualche differenza nei casi in oggetto: avranno evitato di vaccinare quelli con già un piede nella fossa?
    Ci saranno bias nel rilevare i casi, tra vaccinati e non? Sappiamo bene come amino classificare come morto per covid anche chi cade dal balcone, e cose del genere. Mentre, per i vaccinati, si usa un criterio opposto.
    Saperlo, ma su questo niente sampling bias nè prediche, ma solo un religioso silenzio.
    Magari con dati più completi scopriremmo qualcosa di interessante, che dice?
    Nel dubbio, il report 18 non è stato ancora pubblicato: sono nettamente in ritardo rispetto al solito, e questo dà l’idea di come i dati vengano forniti o negati in base alla loro “utilità” a fini di comunicazione.

    4) La mia idea è che i vaccini in sostanza funzionino. Grosso modo, con questi dati, vedo una riduzione del rischio di circa il 65%. Non il 99.9999% come ama ripetere la propaganda.

    5) La mia altra idea è che, con questi numeri, i vaccini servano relativamente.
    Anzi, per gli <50 non servono sostanzialmente a nulla.

    6) Emerge, in realtà, una scarsa pericolosità della "variante delta": in UK, alla fine, ci sono tanti casi ma mancano i morti.
    Sicuramente conta la stagione, ma ho letto una teoria interessante: sarebbe una variante che tende a prevalere perchè meno dannosa.

    7) Il confronto con l'anno scorso, a parità di stagione, mostra una cosa fondamentale: che l'anno scorso il virus era regredito senza vaccini.
    Quindi parlare, in generale, di riduzione del virus "per merito dei vaccini" è una considerazione ridicola che si merita tutte le critiche citate dal nostro commentatore.

    8) In questi conti mancano gli eventi avversi, per avere un quadro decente dei rischi e dei benefici.

  2. E’ possibile che noi libertari siamo poco esperti di percentuali, anche se tra di noi gli esperti nel merito ci sono e credo non mancheranno di replicare. Ma il dato aritmetico rimane, con o senza il simbolo percentualistico. Se 34.000 è senza vaccino e 37.000 con vaccino, 37.000 risulta comunque più alto di 34.000. A meno che i tremila in più non siano tutti coloro che non indossano la cintura di sicurezza dopo l’inoculazione del siero.

  3. Il Post può essere riassunto con tre concetti:
    * Dunning-Kruger
    * Mathematical illiteracy
    * Sampling Bias

    Quando una persona che non è in grado di fare qualcosa si cimenta in quel qualcosa pensando di avere già le competenze per svolgere quel compito i risultati sono spesso paragonabili a quelli di questo post ovvero la produzione di bullshit.
    Non avendo un confronto né una revisione si finisce poi per mostrare informazioni completamente sballate ad un pubblico generalista che a sua volta non ha le competenze per valutarle creando una popolazione disinformata e prona ad errori di valutazione enormi.

    Direi di partire dal punto che salta immediatamente agli occhi e che da solo mostra quanta poca dimestichezza ci sia nel maneggiare informazioni di questo tipo da parte dell’autore.
    In tutti i calcoli ciò che viene calcolata è la probabilità, le probabilità hanno un range che va da 0 a 1 dove 0 vuol dire impossibile e 1 vuol dire certo, è possibile ottenere una percentuale a partire da una probabilità semplicemente ri-scalando nel range 0-100, ovvero moltiplicando per 100. In quel caso, e solo in quel caso, si usa il simbolo %, se si usa quel simbolo senza ri-scalare il calcolo è semplicemente errato. Se le percentuali fossero realmente quelle riportate il covid sarebbe 100 volte meno letale (invito a informarsi sulla differenza tra mortalità e letalità) e tutto ciò a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno e mezzo non sarebbe successo.
    E’ possibile che si tratti di un errore di distrazione ma dimostra che non si è avvezzi ad osservare dati di questo tipo.

    Ora fingiamo che non vi sia il simbolo % o che tutti i valori siano moltiplicati per 100 e andiamo al sampling bias, quando si analizza il rischio di qualcosa bisogna fare delle analisi molto più complesse rispetto a quella proposta qui e bisogna identificare correttamente le classi di rischio e andare a valutare gli effetti per ogni classe, c’è chi fa questo di mestiere e ci sono strumenti statistici appositi per compiere questo tipo di analisi.
    Faccio un esempio per comprendere di cosa sto parlando.
    Abbiamo un campione di 200 incidenti stradali, 100 incidenti in cui l’autista portava la cintura e 100 in cui non la portava, nei casi con la cintura abbiamo avuto 10 morti e nei casi senza uno solo.
    Se non facciamo un’analisi fatta bene otteniamo come risultato che portare le cinture comporta un rischio di morte dieci volte più elevato.
    MA magari osservando i dati e facendo una classificazione fatta per il verso scopriamo che quasi tutti gli incidenti in cui l’autista non portava la cintura sono avvenuti mentre stava uscendo in retromarcia dal parcheggio e che quindi sono avvenuti a velocità prossime allo zero mentre gli incidenti con la cintura sono avvenuti prevalentemente su strade extra-urbane a velocità sostenute, facendo questo tipo di classificazione il risultato cambia completamente ed è esattamente ciò che avviene con i dati dei vaccinati.

    Per la spiegazione di questi dati invito alla lettura di questo thread twitter: https://twitter.com/emmevilla/status/1408423154595340292
    che non è approfondito (le analisi vere, quelle che finiscono sulle riviste scientifiche hanno un livello di complessità decisamente maggiore) ma che mostra in maniera chiara come è possibile analizzare i dati e l’efficacia dei vaccini.

    • Commento a latere: gli “scienziati” sono quelli che fanno sempre analisi per legare velocità delle auto e rischio.
      Poi arriva la Germania, e si nota che senza limiti di velocità in autostrada (situazione ampiamente sfruttata) il rischio è minore che in Italia o che nei rigidissimi Usa, e analogo alla rigidissima e vicina Svizzera.

      Le cose, spesso, sono ancora meno semplici di quanto questi apprendisti “scienziati” vogliano far credere: in questo caso, un effetto che non considerano è il fatto che la mancanza di limiti di velocità incentiva cultura automobilistica, capacità di guida, produzione ed acquisto di auto con migliori caratteristiche stradali e di sicurezza attiva e passiva.
      Oltre che, indirettamente, maggiore ricchezza data anche proprio dallo sviluppo di quell’industria (in Italia stroncato da limiti ed altre patetiche norme punitive: il gap tra Italia e Germania si apre proprio su questi temi).

      I nazivax fanno errori simili: non si rendono conto di come, di fronte a risultati “semplici”, possano esserci effetti di ordine superiore imprevisti e, soprattutto, non noti, che possono peggiorare il quadro.

      D’altronde sono gli stessi che, per ridurre rischi minimi (ed immediati) abusano da anni degli antibiotici: il risultato è la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, una quantità gigantesca di infezioni, decine di migliaia di morti ogni anno, ed entrare in ospedale è ormai abbastanza pericoloso per questo motivo di per sè.

      La possibilità che si sviluppi qualche fenomeno del genere (o che la stimolazione eccessiva ed artificiale del sistema immunitario possa creare altri problemi), legato ad un abuso delle vaccinazioni (per malattie di fatto poco gravi), non è proprio contemplato da questa massa di presuntuosi che ama fare prediche saccenti.

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