Con il referendum del 22 ottobre 2017 i Veneti (2.328.949) hanno chiesto plebiscitariamente ed a gran voce maggiori forme di autonomia; i vertici regionali hanno subito indicato i termini di un accordo con il Governo italiano, ossia ottenere le 23 competenze con relative funzioni previste dall’art. 117 della Costituzione e trattenere i 9/10 delle tasse pagate sul territorio.
Ad oggi, dopo oltre un anno dal referendum ed una lunga serie di rinvii rispetto alle scadenze via via annunciate, l’intesa Stato – Regione non c’è e l’autonomia richiesta dai Veneti appare non solo lontana ma addirittura incerta, con il Governo M5S – LEGA che ci prospetta un’autonomia su poche competenze ed a saldo zero, ossia senza un solo euro in più rispetto all’attuale.
Il Veneto, al pari di altre regioni capaci di creare ricchezza, deve esser posto nelle condizioni di poter fare meglio ciò che già sa fare bene, ovvero creare dinamismo imprenditoriale. Le capacità locali diventeranno un volano anche per altre zone d’Italia che, senza la mungitura costante della ricchezza prodotta da altri, dovranno necessariamente rimboccarsi le maniche ed iniziare a costruire benessere, ponendo fine all’assistenzialismo di stato non progressivamente, ma da subito, diversamente questa recessione diventerà una spirale che farà affogare tutti i territori, tutte le imprese produttive e vedrà ineludibilmente un ulteriore crescita dell’abbandono del territorio da parte delle imprese e dei cervelli.
Alla luce della mancanza di risultati concreti, abbiamo deciso di rafforzare la linea di coloro che ritengono doveroso rispettare e far rispettare la volontà dei Veneti ed abbiamo quindi costituito il Movimento politico Patto per l’Autonomia – Veneto.
Il simbolo non lascia dubbi in ordine al fatto che questo sia un progetto per i Veneti; peraltro abbiamo preso atto di come l’aspirazione ad una piena e compiuta autonomia sia patrimonio anche di altri Movimenti in Italia (vedasi in Friuli il successo elettorale del Patto per l’Autonomia). Pertanto abbiamo già avviato un dialogo con tali Movimenti, con i quali ci riuniremo nei prossimi giorni al fine di unire le forze per sostenere la comune battaglia, pur mantenendo distinti gli obiettivi di pertinenza territoriale.
Il nostro Movimento peraltro non si ferma all’autonomia, ritenendo che il Veneto meriti il pieno autogoverno e possa già ora perseguire alcuni risultati importanti a prescindere dai Ministeri romani.
Stiamo definendo il programma che, se avrà al primo punto il perseguimento della completa autonomia, ci vedrà impegnati anche su altri obiettivi pro Veneto quali, ad esempio:
– l’inserimento al lavoro per i giovani veneti, affinché non siano più costretti ad emigrare;
– l’adeguamento della sanità veneta a standard che ormai fatica a mantenere, a forza di tagli e di discutibili “razionalizzazioni”;
– il completamento delle infrastrutture (senza ulteriore consumo del suolo) e l’ammodernamento di quelle esistenti;
– il sostegno alle imprese venete, comprese quelle impegnate all’estero, anche attraverso la stipulazione di accordi con Stati e Regioni estere, come previsto dall’art. 117, comma IX, della Costituzione;
– l’istituzione di Agenzie regionali che forniscano quei servizi che lo Stato italiano non fornisce o fornisce in modo inadeguato alle esigenze delle famiglie e delle imprese venete;
ed altre in corso di predisposizione che presenteremo nei prossimi giorni.
Le prossime scadenze che vedranno impegnato il Movimento saranno le elezioni Comunali ed Europee del 26 maggio, per le quali stiamo già dialogando con altre forze autonomiste, e le prossime elezioni regionali.
Il Patto per l’Autonomia – Veneto è aperto al dialogo con tutte le forze che hanno a cuore il percorso verso l’autogoverno del Veneto, in un’ottica pacifica e democratica finalizzata ad ottenere quel maggior benessere sociale ed economico che la governance attuale non riesce più a garantire.
I Veneti debbono tornare al primo posto dell’agenda politica dei nostri governanti!
per me la “completa autonomia” si chiama INDIPENDENZA!… e il piano sarebbe già fatto di quel che sarà il dopo: ci hanno lavorato per quasi un anno le commissioni parlamentari formatesi dopo che abbiamo eletto il Parlamento della Repubblica Veneta nel 2014… Vediamo se ora sanno fare meglio… ma si parte già al ribasso! comunque se vale la massima “un passo alla volta”.. ben venga.. per ora!