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Veneto, dal referendum per l’autonomia a quello per l’indipendenza

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INDIPENDENZA-NOI-VENETORICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Autonomia/Indipendenza del Veneto, oggi, molti parlano, ma vogliono veramente agire per arrivare? Se veramente l’obiettivo comune della Giunta Regionale, degli Indipendentisti e dei Veneti tutti è arrivare ad ottenere, maggiore Autonomia e perché no; considerare questo come un passaggio propedeutico per raggiungere l’Indipendenza del Veneto, bhe questo, oggi, si può fare!

Mai come oggi, “grazie” alla congiuntura economica, “grazie” alla situazione geo politica internazionale, grazie alle strategie politiche di quei “pochi” folli che credono nell’improbabile e che i più, ritengono, una mera chimera utopica, i sogni, come disse Cenerentola si possono realizzare.

La domanda però sorge spontanea, coloro i quali parlano, vogliono veramente agire?

Qualora la risposta fosse un SI incondizionato, onniscentemente, ma in sintesi, qui proviamo a spiegare come questo potrebbe essere possibile!

All’alba del 2017 la situazione è la seguente:

Un manipolo di sognatori irredentisti a dicembre 2016 in modo quasi rocambolesco, con un pizzico di fortuna, schivando metaforiche pugnalate alla schiena, ma sostanzialmente con l’applicazione di tattica, strategia politica e conoscenza della materia sono riusciti a “stimolare” la maggioranza e non solo la maggioranza del Consiglio Regionale Veneto ad approvare un progetto di legge, il cosi detto PDL116, rendendolo di fatto Legge Regionale 28/2016.

Cos’è la legge 28/2016 ( che per comodità chiamerò LEGGE Palmerini, dal nome del suo estensore ) e perché inizio da questa per spiegare come arriveremo ( forse ) ad ottenere i risultati dei nostri sogni:

La specifica della legge Palemerini:

Diritti di minoranza del Popolo Veneto

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 13 DICEMBRE 2016 (BUR N. 120 DEL 13 DICEMBRE 2016)

Applicazione della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali.

I più, dei Veneti, di questa legge ne sanno ancora poco o nulla e la maggior parte di quelli che pensano di saperne qualche cosa, non l’hanno ancora capita; nella maggioranza dei casi di quest’ultimi, credono si tratti di una legge sul bilinguismo, cosa che di fatto non è; però la stampa ed i media in generale è cosi che l’hanno “dipinta”come diceva Jessica Rabbit; Si, SI! L’hanno proprio dipinta a guisa di una “macchietta” risibile, se non addirittura come uno “scherzo di carnevale anticipato”!

Cos’è invero il proposito di questa legge?

La Legge Palmerini, si prefigge un compito chiarissimo, ovvero far emergere e quindi determinare in modo assolutamente volontario e spontaneo la volontà dei Veneti di riconoscersi POPOLO identitariamente socialmente storicamente e culturalmente disomogeneo, rispetto al resto dei popoli della penisola italica.

Con questa determinazione su base volontaria, i Veneti che riterranno opportuno percorrere questa strada, vedranno di fatto riconosciuti dei diritti di carattere internazionale che prefigurano attraverso trattati e leggi sovranazionali il diritto ad avere per se stessi delle tutele crescenti in moltissimi ambiti.

Non entro nello specifico dell’enorme mole di diritti che i Veneti come “Minoranza Nazionale” in ambito Italiano riceveranno, ma sottolineo il fatto che per rendere attuativa questa legge, è stato determinato nella stessa che:

“Al fine di garantire il diritto di dichiararsi appartenente alla minoranza nazionale veneta, viene incaricata della raccolta e valutazione delle dichiarazioni spontanee l’Aggregazione delle associazioni maggiormente rappresentative degli enti ed associazioni di tutela della identità, cultura e lingua venete, da costituirsi presso la Giunta regionale”.

Bene!

Questa aggregazione si è già dichiarata nei confronti della giunta regionale con una comunicazione ufficiale, adesso siamo nella fase dell’Iter burocratico, per vederne la “partenza ufficiale”; la cosa non ancora di dominio pubblico è che l’Aggregazione contestualmente all’atto della sua “genesi” rappresenta già oltre 20.000 iscritti, figurativamente sono 20 battaglioni o due divisioni, diciamo che la “discesa in campo” non passerà inosservata, anche se avremo tutto l’establishment politico mediatico Italico-centrico contro.

La legge Palmerini molto probabilmente verrà impugnata dalla corte di cassazione che proverà in tutti i modi a dichiararla incostituzionale!

Che ci riesca, questa è una lettura del futuro che ancora non possediamo, ciò non toglie è che “se” lo stesso Luca Zaia e la sua giunta, non si metteranno di traverso alla fase attuativa, dopo aver approvato la legge a maggioranza, gli elementi di comunicazione che verranno attuati grazie alle azioni operative territoriali che inizieranno, saranno tali da non poter essere taciute dai media e qualunque cosa succeda, in ambito legale farà da cassa di ridondanza mediatica che accentuerà nei Veneti il senso d’appartenenza e quindi di coesione e determinazione per raggiungere gli obiettivi comuni!

A questo punto fase due!

Luca Zaia ogni giorno sempre di più batte il martello sul Referendum per l’Autonomia del Veneto, notizia di questi giorni è la conferma arrivata da Roma che il referendum si farà; il boccino adesso è in mano alla Giunta regionale la quale dovrà determinare, quando e come far svolgere questa storica consultazione.

Se Zaia vuole veramente ottenere un risultato storico e decisivo avrà bisogno dei “battaglioni” dell’Aggregazione, gli sarà quindi indispensabile “aiutare” la stessa Aggregazione affinchè in questo periodo d’avvicinamento al Referendum faccia da cassa di risonanza e diffonda sempre più quel senso d’appartenenza, quell’identità storico culturale che è nel DNA dei Veneti, cosi facendo il risultato numerico al Referendum per l’Autonomia diventerà un plebiscito; questa volta vero!

Cosa succederà una volta che i Veneti si saranno espressi con percentuali “bulgare” a favore dell’Autonomia?

Le opzioni sono di base tre, ma la prima opzione la ritengo IMPOSSIBILE;

1° opzione: al Veneto viene riconosciuta la stessa autonomia di Trento Bolzano! ( IMPOSSIBILE, non è neppure previsto nel Referendum stesso )

2° opzione:  il referendum viene annacquato concedendo al Veneto delle irrisorie ed illusorie prerogative di autonomia che nella sostanza nulla danno.

3° opzione: nulla viene concesso.

Considerando impossibile la prima opzione, confido che nelle altre due ipotesi i Veneti di fronte all’ennesimo scippo alla giustizia, alla democrazia, alla storia alla cultura ed all’identità del territorio, trovino la forza per dire BASTA.

Se cosi sarà, se verrà pronunciata dal POPOLO la parola BASTA, quello sarà il momento in cui l’INDIPENDENZA sarà solo una questione di “ore”.

L’Indipendenza, si può raggiungere, non è una chimera, è una questione di strategia!

Io ci credo.

Roberto Agirmo – Direttivo Nazionale Indipendenza Noi Veneto

 

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