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Veneto e referendum, fronte spaccato. agirmo: “certa gente va denunciata”

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NOIVENETOCATALOGNAdi MARIETTO CERNEAZ

Sembrerebbe appena entrato nel mondo dell’indipendenza Roberto Agirmo e per quanti amici possa essersi fatto, è innegabile che in questo breve periodo si sia fatto anche “molti” nemici, stante almeno la notorietà e lo spazio che nei social network gli viene dedicato per qualche “sberleffo”! Senta Agirmo, ci faccia capire a cosa è dovuta tanta attenzione che alcuni le hanno riservato?

Diamoci del tu cortesemente, premetto che farei volentieri a meno delle attenzioni di cui parli, c’è da dire che stante il mio seppur breve percorso in questo mondo, dopo aver capito e conosciuto molte dinamiche del passato che prima mi erano oscure, posso tranquillamente asserire di capire il perché dell’astio, che alcuni portano in seno e quindi capisco il sibilare d’alcune “serpi”!

O, aiutaci a capire anche a noi allora…

Tutto è iniziato pochi giorni prima del 21 Marzo di quest’anno! Ovvero quando per puro caso, mi sono imbattuto nella pubblicità di un “referendum” on line che aveva come questione, l’Indipendenza del Veneto! Da subito ho cercato d’informarmi e… te la faccio breve ho richiesto online il codice che mi avrebbe permesso d’effettuare il voto elettronico. Premetto, non mi era arrivata nessuna lettera a casa con il codice, ne a me ne a nessuno nel paese dove abito! Tant’è che ho votato, ovviamente per il SI, voglio un Veneto indipendente e sovrano! Ho ritenuto questa “consultazione” una cosa interessante, non certo una consultazione “seria”, ma un qualche cosa che potesse avere una ridondanza mediatica, atta a smuovere delle coscienze. In questi termini e secondo queste aspettative ho votato.

Un successo, titolarono un po’ tutti i giornali, quel referendum.

Qualche giorno dopo il voto, sempre online, sono venuto a sapere che a questo “referendum” avevano votato oltre 2.000.000 di persone e la cosa di per sé mi aveva lasciato positivamente sorpreso, una sorpresa ben oltre le più rosee aspettative. Di lì a poco gli organizzatori di questa “epica” impresa hanno annunciato  la cosi detta “dichiarazione d’indipendenza” a Treviso, con una “assemblea riunione” in Piazza dei Signori! Con estrema gioia, quindi mi sono organizzato per essere presente, abitando relativamente vicino e conoscendo le difficoltà di parcheggio a Treviso con mia moglie ho deciso di partire per tempo, in quanto ho pensato, essendoci stati oltre 2.000.000 di voti, chissà quanta gente ci sarà! Non troverò mai parcheggio, e probabilmente troverò anche traffico ad arrivare in centro! Sono quindi partito con un giusto anticipo e con somma mia perplessità, sono arrivato in centro a Treviso in un batti baleno, non solo… Ho trovato parcheggio immediatamente! Poi, con il tempo, la piazza si è riempita, non come speravo, ma gente c’era ed era anche in festa, tanti gonfaloni, anche il mio, qualcuno più allegro d’altri, magari qualche spritz in più, ed anche delle televisioni! Tra me e me ho pensato, beh dai, comunque una bella cosa. In ogni caso ritenevo la serata e l’iniziativa estremamente interessante, tant’è che grazie ai social ho cercato sin da subito di capire chi ci fosse a capo di questa organizzazione per capirne l’affidabilità ed i reali intenti.

AGIRMOIn che modo?

Ho seguito sin dai primi momenti tutta l’organizzazione dall’esterno cercando di capire se chi stava operando lo stava facendo seriamente o meno, sono andato anche assieme a degli amici imprenditori ad ascoltare un incontro tenutosi poco tempo dopo a Montegrotto, ma più seguivo e più ponevo domande evidentemente scomode e più nasceva in me la consapevolezza che ci fosse qualche cosa che non andava per il verso giusto;  qui ho iniziato ad attirare evidentemente delle attenzioni negative, dato che le domande che ponevo erano decisamente scomode.

Grazie alla scintilla che aveva acceso quel referendum online, stava diventando sempre più ardente in me il desiderio di essere partecipe. In una sera di Aprile, ad una cena tra imprenditori, ho “deciso” che l’argomento principale della serata dovesse essere l’indipendenza del Veneto. Ne abbiamo discusso, anche animatamente creando da una serata “anonima” un incontro estremamente produttivo sia di spunti che di obiettivi. Mi sono messo di buona lena ad intessere una rete di contatti per capire, da perfetto neofita, cosa fossero tutte quelle sigle indipendentiste che solcavano il mare del Web.

Tante no? Perché secondo te?

Un’po’ alla volta ho capito, purtroppo una rappresentazione teatrale de “le baruffe chiozzotte” faceva un baffo alla situazione politica “venetista”. Leggendo il panorama politico, non da “politici” ma da imprenditori, abbiamo ipotizzato di provare a mettere ordine nel guazzabuglio intricato che s’intravvedeva, tant’è che soggetto dopo soggetto, abbiamo intessuto rapporti con ogni movimento politico presente nel territorio conducendo degli incontri privati al fine di capire che aria tirasse. Grazie ai buoni uffici e rapporti con il proprietario di un noto Castello del Trevigiano, nonché ottimo imprenditore, siamo riusciti a portare il 21 Maggio 2014 moltissime sigle politiche e non ad un incontro a Castel Brando, in questo incontro è stato esposto un progetto denominato “Rinascimento Veneto”, ove si preconizzava la fusione di tutti i movimenti, associazioni e partiti al fine di portare avanti 2 istanze:

  1. Proposta di Legge 342 ( poi diventata legge 16 ovvero Referendum per l’Indipendenza del Veneto )
  2. Elezioni Regionali 2015

Da questa riunione era scaturito un comunicato stampa controfirmato da tutti i presenti, con una frase di rilevanza fondamentale: “Ciò premesso, tutti i gruppi ed i movimenti condividono la necessità di riunire sotto l’unica bandiera Veneta le strategie per azioni comuni che ci saranno nei prossimi mesi pacificamente e nel pieno rispetto della legalità”.

Sì, ne ha scritto anche il MiglioVerde, ma…?

Immediatamente dopo questa riunione, il gruppo di Plebiscito.eu ha iniziato a mettere qualunque tipo di paletto affinché ogni cosa diventasse complicata, come a voler significare con un moto d’invidia che se si era arrivati alla riunione di Castel Brando il merito dovesse essere riconosciuto solo ed esclusivamente alla capacità di questo gruppo d’aver portato 2.000.000 di persone al voto di un referendum online. Ma diventava sempre più difficile dare credito ad asserzioni non supportate da evidenze reali, ciò non di meno, non si capiva del perché Gianluca Busato, non volesse “capitalizzare” per il Veneto il risultato che aveva ottenuto. Forse, e questo è un dubbio che ho risolto con il tempo, il progetto di “Rinascimento Veneto” che prevedeva che non vi dovesse essere un Leader del Gruppo, ma una condivisione di responsabilità e quindi un ridimensionamento di figure “carismatiche centralizzanti” disturbava l’ego del personaggio.

E’ arrivò comunque la seconda riunione, no?

busato nuovoQui voglio far luce su un paio d’aspetti ai più sconosciuti. Già alla prima riunione, Gianluca Busato aveva posto delle cosi dette clausole ostative al fine d’essere presente, ovvero aveva segnalato una “causa civile” in essere tra alcuni dei presenti alla riunione ed una persona dello staff di Plebiscito.eu, cosa vecchia s’intende, ma in ogni caso qualora questa questione non fosse stata risolta extra giudizialmente, lui e la sua associazione, non sarebbero stati presenti. Stante questo, il sottoscritto agevolato dalla mediazione di Massimo Colomban (proprietario del Castello) e da un avvocato, di fatto siamo riusciti a far “sistemare” la questione, anche se la cosa non ci competeva.

Seconda riunione, Busato sino al giorno prima della stessa ha posto un ulteriore clausola ostativa, ovvero un ulteriore causa tra uno dei presenti ed un’altra persona nel contesto di Plebiscito. Ero riuscito anche questa volta a mettere d’accordo 3 delle 4 parti per risolvere in modo salomonico anche questa problematica, ma qualche cosa o “qualcuno” ha impedito alla quarta persona di siglare l’accordo, cosi facendo Busato si è tirato indietro dalla riunione stessa scrivendomi in un messaggio via SMS, questo: “Vai a Fanculo non rompermi i coglioni”, come risposta alla mia seguente domanda: “Ma allora ci siete si o no”?

La seconda riunione ovviamente si è tenuta ugualmente, pur senza la rappresentanza di Plebiscito.eu, che nel frattempo disconoscendo i propri principi stava organizzandosi in partito politico con il nome di “Veneto SI”.

In questa seconda riunione, poi, si ebbe un ulteriore crepa: Indipendenza Veneta doveva essere presente con l’Avvocato Alessio Morosin, ma lo stesso per la seconda volta di fila, trincerandosi dietro un impegno di lavoro improvviso, non si presentò, lasciano al buon Michele Favaro il compito d’asserire quanto segue: “Beh, per portare avanti il progetto dei legge sul Referendum possiamo esserci, mentre per le regionali assolutamente no, in quanto le regionali non si devono neppure ipotizzare, il referendum deve essere fatto prima delle regionali e comunque Indipendenza Veneta mai e poi mai presenzierà a delle elezioni regionali, è contro i principi delle nostre tre C”.

Altro gruppo, infine, che mise dei distinguo fu Prima il Veneto, che con una mossa tipicamente politichese, disse: “Si, il progetto unificatore va bene, ma per parlare di regionali è troppo presto”. All’epoca da perfetto neofita tradussi questa presa di posizione come: beh andiamo avanti, vediamo come butta il vento e poi decidiamo il da farsi! Con il senno di poi, non credo d’aver sbagliato più di tanto. Sebbene a ranghi ridotti però il progetto di Risorgimento Veneto iniziò a prendere forma, 7 formazioni politiche e movimenti decisero d’unirsi per portare avanti unitamente le due istanze, ovvero Referendum e Regionali, dichiarando sin da subito obiettivi e finalità dell’unione.

morosinE nacque Noi Veneto Indipendente, lo sappiamo. Le mediazioni con gli altri non hanno funzionato e tu sei finito nel mirino di qualcuno. E’ così?

Facendo domande legittime, ma scomode su Plebiscito.eu, ho attirato su di me una quantità inaudita di cattiveria, con un mandante. Dal banale “bannamento” da qualunque gruppo riconducibile a Plebiscito.ei, a minacce pesanti da parte di loro simpatizzanti ad altro di molto peggio, ma di questo preferisco non parlarne adesso, ci penserà la magistratura.

Il riferimento è agli attacchi di hackeraggio sul tuo sito aziendale ed a quello di Palmerini di cui abbiamo letto sulla tua pagina Facebook?

Su questo no comment, aspetto che gli organi competenti facciano il loro lavoro, dopo il mio esposto-denuncia.

Con Noi Veneto Indipendente puntate sulle elezioni regionali del prossimo anno e sul Referendum, per il quale avete è nato anche un secondo conto corrente. Nel frattempo vi siete beccati l’accusa di “caregari”. 

Come avrai visto il conto corrente regionale non ha prodotto ad oggi i risultati che alcuni speravano! C’era chi come i responsabili d’Indipendenza Veneta erano convinti che non appena istituito il conto ci sarebbe stata la corsa ai versamenti, forti a loro dire di innumerevoli iscritti ed una lunga serie d’imprenditori pronti ad aprire i portafogli! In ogni caso il Comitato che si è creato farà ciò che non può legalmente  fare la Regione, ovvero creerà comunicazione, pubblicizzerà il referendum non solo ai già convinti “venetisti” ma comunicherà tramite tutti i media i come, i cosa i perché del Referendum. Chi asserisce che il referendum si possa fare prima delle regionali, mente sapendo di mentire,  quindi tra gli stessi vi sono coloro i quali fomentano personaggi alquanto folcloristici che inveiscono contro coloro i quali vogliono essere partecipi di questa tornata elettorale, affibbiando l’epiteto di “caregari” a questi ultimi.

In Scozia il “caregaro” Alex Salmond deputato e leader dello Scottish National Party prima di poter svolgere un referendum (perso) ha governato la Scozia. In Catalogna il “caregaro” Artur Mas, seppur dopo innumerevoli empasse, il 9Novembre – dopo aver governato per anni – andrà alla consultazione/referendum.

Tra coloro i quali danno dei caregari a chi vuole percorrere la stessa strada di questi due personaggi, ci sono moltissimi che il 9Novembre saranno a Venezia a dare un ideale man forte a quest’ultimo Caregaro ovvero Artur Mas, direi che ci sono svariate persone che hanno molte idee e perennemente confuse, ma questo fa parte del gioco specialmente se chi aiuta la confusione magari è un leader di un movimento che non da tutte le informazioni ai propri sostenitori!

 

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8 COMMENTS

  1. se i sette mesi diventano nove, che problema c’è?
    dovremmo essere abituati da queste parti con le nostre burocrazie e le nostre liste d’attesa…
    noi che andiamo alla sostanza sappiamo quello che abbiamo fatto e ci crediamo… chi si dà da fare per smentirci, si accomodi …il salotto è confortevole e chi lo sa redditizio… intanto noi andiamo avanti perchè sappiamo che nessuno ci regala niente e l’indipendenza oltre che votarla e dichiararla la si costruisce…e qui sta la differenza tra chi parla o scrive e chi ci lavora.

  2. Dopo aver letto l’intervista velenosa penso che Busato abbia colto nel segno con il messaggio che ha inviato all’intervistato. È il secondo articolo che attacca plebiscito senza portare alcuna giustificazione seria e senza dare a Busato la possibilità di controbattere.
    Io non so, come non lo sa nessuno, chi sarà e in che modo riuscirà a far conquistare l’indipendenza al Veneto ma se questo è il ruolo che Miglio Verde pensa di ritagliarsi nella battaglia per la conquista dell’indipendenza credo proprio che non rinnoverò l’abbonamento.

    • Ce ne faremo una ragione, ma grazie comunque per averci letto fino ad ora. Non voglio entrare nelle beghe interne, ma io come molti stiamo ancora aspettando la cosiddetta “certificazione internazionale” del plebiscito online ormai celebrato quasi otto mesi fa!

      • E’ proprio questo il problema. Mi pare che nelle beghe interne, ci sguazzate con gusto, mentre dovreste tenere, a mio modesto avviso, un profilo più imparziale. Se ci sono da fare critiche, anche dure, si fanno, ma sulla base di dati oggettivi, non delle chiacchere di corridoio sui contenuti degli sms privati che i vari leader si scambiano tra di loro.

        Per quanto riguarda il discorso più serio, la certificazione, anch’io la sto aspettando con ansia. Mi piacerebbe ad esempio, che invece di molestare mediaticamente Busato, qualcuno provasse a intervistare il resp. del gruppo di certificatori, per sapere a che punto sono, se davvero come qualcuno sostiene, si tratterebbe di una bufala, o se la durata dell’indagine è legata alla serietà con cui stanno svolgendo questo compito.
        E’ chiaro infatti che non è certo il mese in più, o in meno, che farà la differenza, ma se questa benedetta certificazioni si farà con tutti i crismi, oppure no. Allora sapremo se dovremo impalare Busato, oppure incensarlo come il nuovo Doge.

        • Senta Bendazzoli, il MiglioVerde non ha scritto di chiacchiere di corridoio, ma ha raccolto voci e pareri e dati di persone che fino a ieri erano con tale Busato. Da questi dati, anche le mail che fra i vari responsabili sono corse, si è già certificata una cosa: che i 2 milioni e passa voti sono UNA BALLA GIGANTESCA (Non dimentichi che, ciononostante, noi abbiamo sempre dato credito ai numeri ufficiali, pubblicando i comunicati di Plebiscito, fino a prova contraria).
          In merito alla certificazione, suvvia, non penso che lei sia così ingenuo da pensare che servano mesi e mesi, rimandi su rimandi, per dire come stanno le cose.
          Vogliamo poi parlare della storia dei Bond Veneti? Vogliamo affrontare la panzana della “Repubblica indipendente” in cui non si pagano le tasse all’Italia?
          Guardi, se c’è un giornale che sinceramente sostiene l’indipendentismo è questo. Ma a differenza dei bollettini gestiti da leccaculo di partito (che fino a ieri dirigevano fogli in perdita e pagati dai contribuenti), o giornali pagati di chi vorrebbe fare le rivoluzioni coi tanki-gru con tanto di fattura. Qui non abbiamo proprio padroni di sorta, salvo gli abbonati, che se non condividono quel che scriviamo hanno il diritto di smettere di leggerci, ma non hanno alcun diritto di sostenere che non raccontiamo le cose come stanno, anche quando sono spiacevoli.

          • Per quanto riguarda la certificazione della validità di votazioni in cui milioni di registrazioni sono state effettuate in modalità elettronica, io non sono un esperto, dato che non ne ho mai fatta una né conosco i requisiti che deve soddisfare perché possa essere considerata sufficiente, dai diversi enti internazionali, per convalidare la votazione.

            Lei invece vedo che si ritiene esperto: evidentemente o ha partecipato a qualche certificazione e/o conosce molto bene le regole e le modalità operative con cui si devono svolgere, nel qual caso potrebbe scrivere un bel articolo nel quale ci illustra di cosa si tratta, o viceversa si fida troppo, allineandosi in questo al modo di fare giornalismo del corriere, che certamente non si può definire né di inchiesta né tanto meno di simpatie indipendentiste, che il 27 Marzo riportava i risultati dei “certificatori di traffico dati (Alexa pro, Trafficestimate e Calcustat) che martedì hanno stimato per conto del Corriere del Veneto in non più di centomila persone”. http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2014/27-marzo-2014/numeri-falsi-counter-confermano-il-10-cento-voti-cile-2224273994588.shtml
            Sarò anche un ingenuo, ma preferisco essere prudente, prima di sparare a zero sull’unico movimento – e ripeto l’unico – che ha davvero fatto qualcosa per dare risalto internazionale alla legittima aspirazione all’indipendenza dei veneti. Sei poi ha davvero barato, sarà solo una questione di tempo scoprirlo.

  3. S-Busato , che personaggio…
    già si capiva dal suo sito dove fa tutto lui e c è solo lui, e messa così è ancor meglio del suo contocorrente per il referendum

  4. Come i politici, assolutamente uguali… corsa alla sedia, al potere, al dominio, io sono più bello, io più bravo, io sono arrivato prima, ecc ecc….
    Anzi, via… siete politici, fatti e finiti.
    Peccato, finirà tutto in una bolla di sapone.

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