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Veneto, ok del governo per il referendum sull’autonomia

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veneto separatistadi REDAZIONE

«Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?». La domanda è prevista dal referendum promosso dal presidente Luca Zaia, il quale già alcuni mesi aveva promesso: «Il 2016 sarà l’anno del referendum». Ora sembra imminente la risposta positiva da parte del governo, e quindi – se non ci saranno altri intoppi – nei prossimi mesi gli elettori veneti andranno alle urne per chiedere una maggiore autonomia.

La consultazione punta a ottenere più autonomia in materie come sanità, istruzione, università, trattenendo una quota concordata di tasse. Il meccanismo da introdurre è quello dell’«autonomia differenziata»: nei prossimi giorni dovrebbe arrivare il via libera del governo, che in pratica «lascerà» al Veneto la possibilità di organizzare il referendum, che però non si potrà tenere nel giorno della consultazione sulla legge costituzionale firmata dal ministro Boschi.

Il governo Renzi, inoltre, ha fatto sapere di essere disposto ad aprire un vero e proprio negoziato, sulla base dell’articolo 116 della Costituzione. Questo prevede: 1) che il Friuli-Venezia Giulia, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige Südtirol e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia; 2) che ulteriori forme e condizioni di particolari di autonomia possono essere attribuite ad altre Regioni, con una legge approvata dalle Camere a maggioranza assoluta, sulla base di unaintesa tra lo Stato e la Regione interessata.

Questo significa che il Veneto potrà ottenere nuove competenze al termine di un lungo cammino parlamentare: il percorso peraltro non si annuncia impossibile, ma è chiaro che servirà un’intesa tra il Pd renziano e la Lega di Zaia. In ogni caso – ha assicurato il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa – il Veneto non avrà alcuna possibilità di «diventare come Trento e Bolzano».

TRATTO DA L’ADIGE

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