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Veneto, polemica tra tosiani e maggioranza sul referendum per l’autonomia

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tosi-zaia (1)di FIORENZO PIEROBON

Tosiani contro indipendentisti e accuse rispedite al mittente. La ragione dello scontro? Il referendum per l’indipendenza (o per l’autonomia) del Veneto.

Riporta l’agenzia Ascanews: “Inutile profetizzare l’indipendenza del Veneto e far parte di fantasiosi intergruppi referendari quando, nei fatti, si decide di bocciare il Referendum”: l’attacco arriva dai consiglieri tosiani Maurizio Conte, Giovanna Negro e Andrea Bassi nei confronti dei gruppi di maggioranza e minoranza che la settimana scorsa hanno bocciato in aula la proposta di finanziamento del Referendum. L’emendamento a cui si riferiscono i tre consiglieri, era quello al Progetto di Legge n. 11 sulla “Razionalizzazione della spesa regionale” presentato dai tosiani nell’ultima seduta del Consiglio e prevedeva che i circa 12 milioni di euro “contributi e partecipazioni in enti e associazioni” fossero investiti dalla Regione (invece che essere semplicemente tagliati) per indire il “Referendum consultivo sull’autonomia del Veneto”. Gli unici a votare per il “sì”, però, sono stati a conti fatti solo i tosiani”.  

A stretto giro di posta, la risposta di Antonio Guadagnini, INV con Zaia, alleato della Lega Nord, che sul sito scrive: “E’ assurdo spendere 12 milioni di euro per avere una risposta ovvia dai Veneti attraverso il referendum per l’autonomia della Regione: sarebbe come chiedere a un bambino se vuole bene alla sua mamma”: lo afferma il capogruppo di Indipendenza Noi Veneto in Consiglio regionale, Antonio Guadagnini, in risposta alla provocazione del gruppo dei tosiani che hanno presentato un emendamento la settimana scorsa in sede di assestamento di bilancio per finanziare la consultazione popolare sull’autonomia: emendamento bocciato dalla maggioranza e non solo”. Quindi, non si capisce il motivo per cui Maroni (Lega Nord anche lui) in Lombardia voglia fare un referendum per l’autonomia, buttando via soldi dei contribuenti inutilmente.

Ancora: “I quattrini non crescono sugli alberi del campo dei miracoli”, prosegue Guadagnini, “se n’è accorto anche Pinocchio che è stato truffato dal Gatto e dalla Volpe. Se avessimo detto sì allo stanziamento per il referendum per l’autonomia avremmo di fatto tagliato i fondi per il sociale”, prosegue il segretario di presidenza: “quindi avremmo tolto ad esempio soldi per l’assistenza ai disabili sensoriali, e anche alle politiche contro la violenza alle donne”. “La polemica dei tosiani sulla questione referendum per l’autonomia”, prosegue Guadagnini, “è del tutto strumentale e un po’ grossolana. Speriamo che i colleghi col tempo affinino la loro capacità critica e riescano a individuare temi più pregnanti”.

“L’intergruppo referendario è nato per difendere il diritto di autodeterminazione dei Veneti”, spiega Guadagnini, “che comprende anche e soprattutto il diritto di esprimersi sull’indipendenza, unica vera soluzione dei nostri problemi”. “Come è stato dimostrato in Catalogna”, conclude Guadagnini, “il tema del referendum si risolverà, comunque, agganciando la consultazione ad un’altra votazione per abbattere i costi, senza privarci di risorse preziose che, a causa dei continui tagli del governo Renzi, che pare ai tosiani non dispiaccia, ci sta costringendo a tagliare servizi essenziali”.

Indipendenza, autonomia… come volevasi dimostrare, la poca chiarezza su quale dovrebbe essere la strada da percorrere in Regione (che ha approvato una legge non per uno, ma per due referendum lo scorso anno) non fa che alimentare le polemiche. E la Catalogna assomiglia sempre di più ad una foglia di fico.

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1 COMMENT

  1. ridicoli se non tristi questi che stanno lì ancora a cincischiare su autonomia-indipendenza, come se fosse indifferente l’una o l’altra opzione, tanto per far qualcosa… e fanno finta di non sapere che i Veneti la loro Indipendenza se la sono già affermata l’anno scorso ed ora il loro problema è passare dalla dichiarazione d’indipendenza, ufficializzata da commissione internazionale, ed attuazione della stessa, che richiede impegno straordinario per la struttura e la pubblicizzazione necessarie ma che richiedono un grandissimo impegno economico dal momento che i media sono asserviti al potere e perciò tacciono e le finanze chi ce le ha preferisce conservarle nei caveaux delle banche…e i politici si sa hanno tutto l’interesse di tirare a campa’

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