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Veneto, quel “leone di vetro” che fa paura alla sinistra

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leone di vetroRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dopo aver letto l’articolo apparso su “Il giornale di Vicenza in data 29 marzo 2015 sulla proiezione del film “Il Leone di Vetro” nella sala del patronato messa a disposizioni dai Salesiani di Schio, dove venivano riportate dagli articolisti le dichiarazioni rilasciate dall’Avv. Luisa Ferrandi, rappresentante del PD, e del consigliere Fogagnoli Roberto di Rifondazione Comunista, non possiamo quasi non provare compassione e comprensione per i due infelici in quanto, quando si viene a conoscenza della verità, e di una verità che fa male, lo scoramento e la delusione possono lasciare danni nell’animo, nel fisico e nella mente a volte irreparabili.

Una verità poi, nascosta per un secolo e mezzo e talvolta mistificata grazie alla complicità dell’apparato scolastico, formativo ed educativo dello stato e dagli organi di informazione a tutti i livelli, con lo scopo di far passare un pensiero unico finalizzato , non alla creazione di menti libere in liberi pensatori, ma di una generazione di cittadini ubbidienti agli ordini calati dall’alto per trasformarli in pecore da tosare senza che possano emettere lamento alcuno.

Ci rendiamo perfettamente conto che svegliarsi un giorno e prendere coscienza di essere parte, attiva in questo caso visto l’impegno politico dei due citati, di uno stato e di un paese che ha distrutto un patrimonio culturale e di esperienze del passato, utilissime anche ai giorni nostri e per il futuro, in nome di una falsa ed inconsistente italianità, è senz’altro un boccone amaro da buttar giù.

Non solo, ma citando brevissimi esempi storici e senza entrare nella politica quotidiana, l’italia è quel paese che poteva star fuori da tutte le guerre del ventesimo secolo per poi dichiararle, salvo a posteriori addomesticare la storiografia ufficiale per passare da vittima aggredita. E’ quel paese che ha strumentalizzato due sconfitte mitizzandole come fossero vere e proprie vittorie, la ritirata di Russia ed El Alamein, con tutta la pietas dovuta a chi ci ha rimesso la vita in queste assurde ed evitabili sanguinose spedizioni.

Ma, forse l’Italia è allenata a far dimenticare, mistificare e negare anche l’evidenza, ripeto lasciamo perdere un recente passato di stragi ed omicidi, ma ai due attivisti di sinistra ricorda niente Malga Porzus, la centrale del Predil ed in ordine di orrore crescente le Foibe? Nemmeno nella guerra di liberazione, il più alto punto di nobiltà e riscatto di un popolo, avete saputo tenere indenne e immacolata la lotta per la libertà, lasciando ombre e dubbi sulla probità di chi ha avuto responsabilità in quel periodo.

Ed allora, se siete veramente democratici e paladini della libertà come vi definite, perchè temere l’uscita di un film verità ? Volete forse censurarlo, come qualcuno ha fatto prima di voi con i film “Bronte”, sui crimini dei garibaldini in Sicilia, con “Uomini contro” sulla prima guerra mondiale, con “Il leone del deserto” sull’occupazione della Libia da parte delle truppe di Graziani ??

Perché poi minacciare i Salesiani in modo poi non tanto velato, a parer quasi il ritorno ai metodi del mai dimenticato ventennio? Nostalgia?

Nel rendermi disponibile al pubblico confronto, come dove e quando volete (impegni di lavoro permettendo perché mi devo guadagnare la pagnotta), concludo con un ormai vecchio adagio che fa parte del patrimonio morale dell’Associazione Culturale Veneto Nostro – Raixe Venete :
“Perché la nostra cultura vi fa tanta paura”.

Distinti saluti.

Alberto Montagner
Associazione Culturale Veneto Nostro – Raixe Venete

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2 COMMENTS

  1. E’ da notare che il leone di vetro non e’ stato censurato (non ne parlano?) come ad esempio lo e’ stato il leone del deserto.
    La censura e’ nei midia, nella kooltura e in ogni dove… in questo stato e status “DEMOKRATIKO”.

  2. Fa paura la CULTURA VENETHA perche’ e’ forte e piena di VALORI altrimenti poco presenti come nell’attuale periodo di “LIBERTA”. Di “DEMOCRAZIA”.

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