Su queste pagine non si è mai lesinato con l’additare i politici per essere una casta dedita al clientelismo, alle spese pazze, allo sperpero. Anche in Veneto. E proprio in Veneto, non molto tempo fa, un tal consigliere regionale, che di nome fa Severino Galante, si lamentò per il fatto che a Palazzo Ferro Fini si decise di tagliare i vitalizi del 5% per gli assegni fino a duemila euro, dell’8% fino a quattromila, del 10% fino a seimila euro e dell 15% sopra i seimila euro.
Senza dubbio, come ha fatto per le sue prebende italiche Mario Capanna, anche in Veneto qualcuno avrà impugnato le scelte dell’attuale amministrazione. Eppure, c’è anche chi al vitalizio ha rinunciato da anni. Si tratta di Alessio Morosin, ex consigliere regionale della Lega Nord ed oggi leader di Indipendenza Veneta, una delle formazioni che parteciperanno alle prossime elezioni.
Alessio Morosin, interpellato dalla stampa ha detto: “I vitalizi sono cose fuori dal tempo e dallo spazio. Sono privilegi scandalosi e mi amareggia sapere che una persona come Galante li difenda. Io ho rinunciato al mio vitalizio e ho lasciato alla Regione 120 mila euro in cinque anni”. Su 226 politici che sono passati sugli scranni della Regione, e che oggigiorno godono del vitalizio, Morosin è l’unico ad averci rinunciato. Lo ha fatto 5 anni fa. Per dovere di cronaca, ci sembrava doveroso riportarlo.
Pur non condividendo la linea politica di Morosin e del suo Partito, non posso che complimentarmi per questa sua scelta.
Di norma non condivido le posizioni di Morosin, ma quando gli va dato merito, gli va dato merito. Punto.