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Venexit, gli indipendentisti ricordano la truffa di 150 anni fa

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venezia-6di FRANCO CAGLIANI

Nella giornata in cui gli italiani avrebbero dovuto celebrare i 150 anni dell’annessione del Veneto all’Italia, per mezzo di un plebiscito decisamente farlocco, ecco che gli indipendentisti veneti scendono in tante piazze diverse, (da Verona a Jesolo) per ricordare che quella consultazione fu, se non una truffa, una vera e propria farsa.

questuraL’appuntamento, denominato Venexit, è stato fissato per il pomeriggio del sabato alle 15. La concentrazione maggiore s’è tenuta, ovviamente, nella capitale, a Venezia, dove si sono ritrovate 4-500 persone imbandierate al grido di “par tera, par mar, San Marco”. Nonostante, l’avviso della questura di Venezia (foto a lato)a non manifestare, i sostenitori dell’indipendenza del Veneto si sono ritrovati, come promesso, in Riva degli Schiavoni, a ridosso del monumento dedicato al Re Vittorio Emanuele II, ai piedi del quale è stato deposto il vessillo marciano (VIDEO). “Non siamo mai stati italiani – afferma uno dei tanti convenuti – e l’annessione del 1866 è stata un colpo di mano, una truffa perpetrata con una specie di referendum al quale era pressoché obbligatorio votare sì. E votarono in pochi”.

truffa-venetoAldilà delle ricostruzioni storiche di quell’evento di un secolo e mezzo fa – di cui sul MiglioVerde trovate diversi articoli – quella di sabato è stata l’ennesima riprova dell’indomita voglia di autodeterminazione di moltissimi veneti, che han scelto di presidiare il territorio e dare testimonianza delle loro intenzioni, ovvero permettere ai veneti stessi di votare per un referendum a favore dell’indipendenza, come sta per succedere in Catalogna nel 2017. Diversamente, la pensano gli italiani – veneti e no – che si sono meravigliati invece della mancanza totale di manifestazioni che commemorassero l’annessione del Veneto all’Italia. Aldilà della parlamentare del PD Laura Puppato (“Una vergogna storica l’assenza di celebrazioni”, ha dichiarato), il Corriere della Sera ha scomodato Ernesto Galli della Loggia, che ha scritto: “In tutto il Veneto questo anniversario è colto da un silenzio tombale che vuole essere di denuncia e di mestizia: nessuna commemorazione ufficiale, nessuna iniziativa pubblica, nessuna manifestazione di alcun tipo”. 

Il Veneto e Roma non riescono a festeggiare i 150 anni assieme, si dispera della Loggia. Se così è, ci sarà pure un motivo no?

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