Il plebiscito del 22 ottobre 1866, se proprio non fu una truffa, fu comunque una farsa gigantesca, ad usum delphini. Il libro che ne descrive tutte le magagne, mettendo chiaramente in dubbio l’annessione del Veneto in Italia ha sollevato un bel vespaio, portando gli storici, affini al regime italico, ad additarlo come “blasfemo”, quasi fosse inaccettabile la sua divulgazione.
Del dibattito abbiamo reso conto sulle pagine del MiglioVerde (VEDI QUI – QUI – QUI). Ora, invece, annunciamo un’importante iniziativa, del tutto trasversale, che si svolgere il 22 ottobre prossimo, a Venezia, in anticipo sul voto per la proposta di riforma della Costituzione italiana, voluta ed approvata dal governo Renzi, che si terrá il 4 dicembre prossimo.
Si chiama “VENExit” (parafrasi di Brexit), una chiamata rivolta a tutti i veneti per un ritrovo spontaneo in Piazza San Marco, a 150 anni dal “Plebiscito truffa”, che portò il Veneto sotto la legislazione del Regno d’Italia. “Sabato 22 ottobre – spiegano gli organizzatori – racconteremo quel che accadde un secolo e mezzo fa, fatti storici che sono ammantati di menzogne. Ci auguriamo che l’evento possa diventare per noi veneti quel che la Diada è per i catalani, ormai ad un passo dalla indipendenza dalla Spagna”.
L’appuntamento è per le 15, con un fiore in mano da depositare sotto il Leone di San Marco. Iniziative simili sono previste in molte altre città venete.