Un’altra giornata di manifestazioni oceaniche e slogan (VIDEO). Oggi, come previsto, s’è tenuta la “Toma de Venezuela” (la presa del Venezuela) da parte dei cittadini, chiamati a scendere per le strade dalla MUD, ovvero il cartello delle opposizioni a Maduro.
Dopo l’incontro fra il presidente venezuelano e Papa Bergoglio non è che in Venezuela sia cambiato qualcosa, anzi, lo scontro si intensifica e il Parlamento, controllato dall’opposizione ma semi-esautorato dei suoi poteri, ha votato per mettere sotto processo il presidente della Repubblica bolivariana. Ormai, i rapporti tra Maduro e l’opposizione sono ai minimi termini, soprattutto da quando Maduro ha stoppato la procedura per la raccolta delle firme per il referendum per la sua destituzione.
Così, oggi – come riporta l’agenzia di stampa AGI – “l’Assemblea Nacional, con il solo voto contrario della minoranza ‘chavista’, ha deciso che martedì prossimo 1 novembre Maduro si dovrà presentare in aula. L’udienza, che sarà trasmessa in diretta tv, vedrà il presidente rispondere delle accuse di sospensione della costituzione. I chavisti hanno però ricordato che un tale procedimento di impeachment non è previsto dalla Costituzione e che la Corte Suprema ha sentenziato di non considerare valide le decisioni del Parlamento”. Da parte sua Nicolas Maduro ha accusato l’opposizione di “golpe parlamentare“, dopo che ha votato per il suo impeachment,. Maduro s’è stizzito e ha convocato il Consiglio di Difesa Nazionale di tutti i poteri pubblici venezuelani per valutare il “golpe parlamentare”.
Nel frattempo, per le strade di tutte le città del Venezuela c’è stata la solita invasione pacifica (VIDEO) – (VIDEO), anche se non sono mancati gli scontri fra manifestanti e provocatori del regime a volto coperto e in motocicletta (VIDEO). Moltissimi i giovani presenti alla “Toma”, giovani che sono da sempre protagonisti dello scontro con il regime venezuelano, che non ha lesinato a usare carcerazione e torture contro di loro, soprattutto contro gli studenti. Il resoconto della giornata è comunque di 120 feriti e 140 arresti da parte del regime criminale venezuelano.
Il 3 di novembre, comunque, l’opposizione ha previsto un’altra manifestazione fino a Palazzo Miraflores, dove risiede il presidente, per consegnarli “il foglio di via”. Che finalmente il tempo delle parole e della mediazione sia finito?
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