Il gup di Bergamo Tino Palestra ha optato per il “non luogo a procedere” per le 31 persone appartenenti alle cosiddette “camicie verdi” appartenenti alla “Guardia nazionale padana” della Lega Nord e nei confronti delle quali a ottobre il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio perché accusate di aver «aver promosso, costituito, organizzato o diretto un’associazione di carattere militare».
L’inchiesta risale al 1996: ora si attendono 30 giorni per conoscere le motivazioni della decisione del gup. In passato, tra le ‘camicie’ sotto accusa c’erano anche i big del Carroccio: Umberto Bossi, Roberto Maroni, Francesco Speroni, Roberto Calderoli, Mario Borghezio, Giancarlo Pagliarini e Marco Formentini. Poi tutti prosciolti perché il Senato e la Camera avevano decretato l’insindacabilità delle condotte degli imputati parlamentarì, ritenendo che l’associazione camicie verdi non fosse che un servizio d’ordine simile a quelli organizzati da altri partiti in occasione dei comizi o delle manifestazioni di piazza.
L’inchiesta era continuata per gli altri 31 indagati, tutti lombardi: nel 2010, a Verona (dove risiedeva la maggior parte dei coinvolti), era arrivato il primo rinvio a giudizio. Poi, a 18 anni dall’inizio delle indagini, la competenza era passata al tribunale di Bergamo: nel settembre del 2014, il tribunale di Verona aveva infatti accolto l’eccezione di incompetenza territoriale presentata dall’avvocato di uno degli accusati. Infatti l’atto costitutivo dell’associazione venne siglato a Pontida nel giugno del 1996, durante uno dei raduni del Carroccio: venne fondato il “Comitato di liberazione della Padania” che – si leggeva nello statuto – «si dota di un servizio d’ordine organizzato nell’ambito dei territori della Padania, che viene denominato Camicie verdi».
Il debutto della ‘Guardia nazionale padana‘ pochi giorni dopo a Stezzano, sempre nella Bergamasca. Negli ultimi anni il processo era tornato più volte in udienza preliminare, in attesa dei pareri delle Camere, della Corte costituzionale e dell’assemblea di Strasburgo. E ogni volta i termini venivano sospesi. Oggi, a quasi vent’anni dall’avvio dell’inchiesta, il tutto si è chiuso con un nulla di fatto.
In fondo, alla fine la morale potrebbe essere questa. Per 20 anni, tutti hanno solo scherzato: i leghisti di verde vestiti nel fingere di volere la secessione, la magistratura nel processarli!
SE I COLORI ERANO ARLECCHINO, tutto era piu’ semplice no..?
E che risparmio.
Tuttavia, sembra un racconto di uno che attraversa il deserto.
A un certo punto stravede, a le travegole. Appaiono all’orizzonte immagini (da immaginare) di oasi, carovane, carri armati (no trattori), carri armati pesantissimi (no sono ruspe).
Gente da ricovero e no li’ per giudicare.
Ecco, la bandiera dello stato laiko (ancora per poco) e non islamiko (ma a breve lo sara’) taliano dovrebbe essere proprio Arlecchino o i suoi kolori.
Poi, si, diventera’ NERA..!
E tutto questo grazie al lavoro puntiglioso (farla agli altri in opposizione da sempre) e tenace non che intellighientes (ehe!) dei noti ma nascosti perche’ camaleonti, KATTOKOMUNISTISLAMICI residenti qua in italia..!
Beh, si dira’ che tutto questo andazzo di merrrrdddd lo ha voluto il popolo. Quindi il tutto si e’ ottenuto demokratikamente.
E’ proprio un “bel” vivere stando in mezzo agli IPOKRITI..!
Non per vanto ma per cronaca, io e qualche altro sparuto, da circa piu’ di 30 anni diciamo le stesse cose: SOCCOMBEREMO. Anzi. Stiamo gia’ soccombendo..!
Ce lo dicono i FATTI..!
Quindi e’ tutto inutile. Ha ragione l’Ad Kul Nostrum che su RPL starnazza e lo lasciano starnazzare (tse se fa proseliti): non serve a nulla. Potete manifestare, fare i gredini e duddo guando che noi facciamo guello ghe dobbiamo fare. Uno cosi’? SANTO SUBITO..!
Tuttavia, basta invitare i musulmani in TiVi. Li si aiuta a crescere in proselitismo: ma ci fate o ci siete..? Intendo i conduttori TiVi.
Su questo fatto ho esperienza diretta, vissuta, per cui dai su, invitate il nemico a dire la sua che scoprira’ meglio come combatterci e poi che fine noi faremo..!!
Salam