di GIANLUCA MARCHI
Lo slogan è già stato usato per descrivere plasticamente quanto sta accadendo nella Lega, ma qui ci piace riprenderlo: dalla guerra di secessione si è passati alla guerra di successione. Chi, cioè, succederà a Umberto Bossi nella guida del movimento, ammesso e non concesso che, in attesa di quel fatidico momento, una deflagrazione interna non sconquassi il “meccanismo di money transfert in Africa” come ha mirabilmente descritto la deriva del Carroccio il nostro Gilberto Oneto? Ma dietro questo interrogativo se ne cela un secondo, più prosaico, ma altrettanto importante: chi avrà il controllo del “bottino” che il Carroccio ha messo da parte in questi ultimi anni di vacche grasse?
Domanda non da poco, perché il patrimonio si è fatto importante e ha raggiunto le dimensioni di un ragguardevole tesoro. Non ci sono solo i famosi 7 milioni di euro che l’ineffabile Belsito ha ritenuto di investire all’estero, contribuendo a diffondere urbi et orbi
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