Un attivista politico diciannovenne è stato condannato a quattro mesi di reclusione a Hong Kong per vilipendio della bandiera cinese e raduno illegale.
Il Guardian riferisce che il giovane, Tony Chung, già a capo di un’organizzazione pro-democratica ora disciolta, era accusato di avere gettato a terra la bandiera nazionale durante tafferugli con la polizia nel maggio del 2019.
Chung è anche in attesa della sentenza in un processo in cui è imputato per secessione, un’accusa per la quale rischia una condanna all’ergastolo in base alla legge sulla sicurezza nazionale varata il 30 giugno scorso. Il giovane è il primo attivista politico di una certa notorietà ad essere processato in base alla nuova normativa.
Chung è stato arrestato lo scorso ottobre da agenti in borghese davanti al consolato americano e da allora è in detenzione. Secondo voci non confermate, l’attivista potrebbe essere stato arrestato per impedirgli di chiedere asilo alle autorità consolari americane. (Fonte: Keystone-ATS)