Oggi è San Giorgio, dopodomani San Marco. Per l’occasione, rilanciamo questo articolo di GILBERTO ONETO, scritto 4 anni fa in esclusiva per noi.
Il 23 aprile è San Giorgio, il 24 era il tradizionale San Giorgino, il 25 aprile è San Marco. In questi tre giorni si concentra il patrimonio simbolico, sacrale e affettivo della Padania e si sviluppa ritualmente il rapporto con le principali figure religiose e mitologiche della sua storia e della sua stessa esistenza. Un tempo la nostra gente celebrava questi giorni con le Rogazioni, processioni rituali che servivano a riaffermare il rapporto della gente con il territorio, una sorta di riaffermazione del patto fondante delle comunità. Era, a tutti gli effetti, la festa della Primavera e della Rinascita del mondo: Giorgio è il vincitore del male e degli inferi; la sua copia, “Giorgino il verde”, l’uomo albero, rappresenta il legame con la Terra e la vittoria sull’inverno; Marco, uomo di cultura e di pensiero, è il legame con il Cielo.
Sono tre giorni di festa della liberazione della Padania, una liberazione che non va confusa con le rappresentazioni di partito, con i riti stanchi, faziosi e triculoruti che l’Italia ufficiale celebra nelle stesse date: è solo una imbarazzante coincidenza dovuta alla limitatezza numerica del calendario.
Non c’è niente di liberatorio in questa Italia, che non ha rapporti sacrali con nulla, che vede nella Terra solo un cespite catastale da rapinare e nel Cielo un vuoto per scie chimiche e voli di Stato.
Mai come quest’anno i tre giorni di Primavera portano ai padani una speranza di libertà dai finti autonomisti e dallo Stato oppressore e ladro.
In questi giorni si consuma la tragedia-farsa del tramonto di una combriccola di apprendisti stregoni che hanno evocato le forze della Primavera di libertà senza conoscerne il vero significato, in funzione solo strumentale e senza rispetto. Nelle antiche feste di Rinascita si bruciava l’inverno, si cacciavano gli spettri del buio e del passato per fare posto a un nuovo raccolto, a gemme e fiori di Primavera. Non sappiamo quali prodotti ci darà il risveglio delle libertà autonomistiche, ma siamo certi che i coniugi Ceausescu di Gemonio e la loro corte di prosseneti debba dissolversi con le ultime ombre lunghe della stagione fredda.
Ripulita da queste scorie, la nostra gente deve affrontare la vera battaglia, quella contro il drago italiano, contro un mostro a tante teste (Monti, Fornero e Riccardi le prime da atterrare) che toglie libertà, ricchezze e dignità alle nostre comunità. Sono le nostre debolezze che fanno la forza dello Stato italiano, sono le nostre divisioni che irrobustiscono Roma: solo la nostra determinazione e l’unione delle nostre energie potrà abbattere il mostro lardoso, rapace e mefitico che ci opprime.
Monti dice di non avere “una visione padana”: è una realtà piuttosto evidente. L’importante è che ce l’abbiano i padani. Nei tre giorni delle Rogazioni un simulacro del drago veniva gradualmente “depotenziato” fino a fargli abbassare cresta e coda. Iniziamo qui la nostra processione rogazionale verso l’indipendenza delle Patrie e Matrie padane. Nessuno si illuda che possa finire tutto solo con la coda tricolore fra le gambe.
Viva San Giorgio! Viva San Marco!
Mancano i napolitani tra le teste da tagliare…
Tutto vero carissimo Oneto.
Pero’ a me meraviglia non il mondo komunista dell’una e indivisibile (kax fanno i komunisti se no che kax fanno..??), ma il mondo che un tempo moriva sbranato dai leoni e bruciato nei roghi quando non era messo in croce dalla roma imperiale e non solo. LA SACRA INQUISIZIONE NON E’ MAI MORTA..!!
Quel mondo cosi’ tanto ligio anche con le ROGAZIONI e fetente per esserlo, oggi e’ andato a tener su il moccolo o candelabro agli ERETICI. Ai BRIGANTI. AI RAPINATORI E AI MANTENUTI che per forza di cose vivono sulle spalle dei poveri. Sulle spalle degli UMILI.
Fuori della canonica vedo la bandiera di stato invece di un’icona di un Santo. Magari del Patrono..!
Poi i noti komunisti inveiscono (e se potessero essere i leoni che mangiavano i cristiani di un tempo sarebbero ben contenti.Sono di buona bocca, magnano tutto kax. Hanno sempre la LAMA CADENTE se vogliono) contro chi vuole essere libero da sto kax di ALKATRAZ di nome e cognome italìa. Si, ITALI’A.
NESSUNO LA VOLEVA… E OGGI LO SI NOTA MOLTO DI PIU’ perche’ usano tutto quel che si muove pur di fare PROPAGANDA a pro SGORBIO trikoglions.
Non abbiamo nemmeno piu’ la RELIGIONE DI UNA VOLTA… E’ rimasta qualche festiciola ma perche’ fa comodo al BUSINESS… se no, via anche quelle..!
Ormai non ci rimane nemmeno piu’ un SANTO..!
I calendari nei PC sono senza Santi, per esempio.
Chi pregare se non ci sono piu’ per loro, si loro, che dovrebbero essere quelli che ci dovrebbero trascinare verso la VERITA’..? VERSO LA TERRA PROMESSA..!!!
Forse non esiste piu’ la VERITA’..? LA TERRA PROMESSA..? E appunto I SANTI E LE MADONNE..??
I Santi sono svaniti dunque? E, ma gli eroi kax quelli non MUOIONO MAI e NON SPARIRANNO MAI E POI MAI..!!
E cosi’ gli STREGONI hanno tolto la veste e hanno seguito i CAPITRIBU’..??
Pare di si se vale piu’ la festa laica e TRUFFALDINA al posto di quella SACRA E MILLENARIA che un tempo radunava un FRA_KAXO di gente..!
Me pora Nona pa credarghe aquei ea’ a ga fato SEDEXE (16) FIOI..!!
No bastase una, anca kealtra de Nona pa credarghe senpre a quei ea’ a ghe na fato quatordexe (14).
Mia come deso che no e crede pì a gnente, kax.
Si, unkuo’ e crede, e ma, soeo ai sskei. Aea bea vita sensa sudar..!
I mass media amplifica tutto sto kax de mondo e quindi, che ROGASION, KE FESTA DE SAN GIORGIO O DE SAN MARCO..!!!
Qua, unkuo’, xe soeo SAN BUNGA BUNGA..!!!
Semo in piena SODOMA e GOMORRA..!
Viamente col noto bavariol a tre koeori..!!
Se non TORNEMO AL FUTURO SAREMO BEN KE BEN KE BEA DESFAI..!!!
VIVA I SANTI NOSTRI PATRONI..!!
ABBASSO I BRIGANTI, I RAPINATORI e I MANTENUTI che con le istituzioni in mano loro ci stanno DISTRUGGENDO…!! IN TUTTI I SENSI..!!
SALAM E BINLADEN Santo perche’ fu il meno ipocrita nel suo tempo e del suo mondo.
Che Dio ci aiuti..!
AMEN
Non è questione di Padania o di Veneto !! ma di uomini e donne che amano la libertà e non si lasciano sottomettere dal tiranno chiamato stato, monti, e istituzioni di qualsiasi genere. Poi, solo per la cronaca, San Giorgio è patrono di Reggio Calabria la mia città natale, anche se abito a Milano da 27 anni. Quindi viva San Marco, San Giorgio e tutti i santi esempi illuminanti di libertà e spirito indomito contro le autorità di ogni tempo.
Giusto.
infatti non resta che affidarsi ai Santi…Ma mio nonno diceva:.baciasanti baciapile gente turpe falsa e vile
Capisco che ci voglia un tessuto ideologico di una presunta o vera identità padana o cisalpina.
Ma vorrei ricordare che il settentrione a differenza del meriodione è una macro realtà bastarda, tra meridionali e discendenti di meridionali e non ultimo gli stranieri comunitari o meno. Per assurdo le regioni meridionali hanno un’identità molto più pura della nostra.
Regioni del sud che rinunciano bellamente alla propria identità per non staccarsi dalla vacca da mungere settentrionale.
Quindi smettiamola di condire troppo i discorsi di presunta retorica identitaria. Andiamo al sodo. Parliamo di soldi e tasse. Vedrete che la gente, anche quella meridionale che vive al nord vi ascolterà in modo molto più interessata.
A forza di pensare solo al “sodo” va a finire – come sempre – che questo se lo pappa il romano di turno. Un popolo che non comprende l’importanza dei simboli e della sfera identitaria è un popolo morto o perennemente schiavo.
mi sa che non hai campito niente te e il tuo “sodo”, se anche l’italia fosse un paese perfetto,una sorta di padaniste Svizzera Mediterranea, le rivendicazioni d’indipendenza manterrebbero intatto tutto il loro valore: a te interessa il “sodo”, (per 30 denari potresti ammantarti di tricolore?) a me interessa quello che sono, la mia identità e non c’è niente da inventare, c’è solo da riscoprire ciò che da decenni cercano di cancellare e farci dimenticare.
L’identità fine a sè stessa è ridicola. Se l’Italia fosse una Svizzera perfetta nessuno parlerebbe di Padania o di regioni Cisalpine, neanche il compianto Miglio.
mi auto-rispondo.
Ovviamente non voglio sostenere che l’indentità non sia un valore da preservare.
Sono favorevole anch’io alla conservazione e alla tutela delle proprie tradizioni, siano esse di mare, di monti, di valli. Alla tutela delle lingue locali, piuttosto che dei sapori delle nostre diverse cucine, della musica , della nostra storia locale. Sono contrario al multiculturalismo, anzi mi fa ribrezzo nel modo in cui è stato conepito e attuato. Attuato in modo demenziale , destrutturando le società autoctone (si vedano alcune realtà belghe e olandesi)
Ma ritornando all’ipotetica e mai realizzata Italia unitaria di stampo svizzero, non staremmo qui a perdere tempo a discutere d’indipendenza.
Sarebbe argomento per pochi nostalgici con una visione miope del futuro , i quali penserebbero a torto che restar divisi da un’Italia prospera di stampo svizzerosarebbe un vantaggio per loro.
La difesa delle culture locali, anche quelle che si differenziano da valle in valle è un bene, è un patrimonio spirituale e umano importantissimo, ma che potrebbe essere benissimo tutelato anche in un’Italia unitaria se solo fosse un Italia con standard elvetici o nord-europei.
Lasciateci la nostra “visione miope del futuro”. Ma per restare sposati occorre essere in due, per volersi separare basta uno. Lombardia indipendente. Veneto indipendente.
Sono d’accordo, l’identità lasciatela ai filosofi e alle anime belle.
Quando sparo a un rapinatore non penso alla mia identità ma alla mia borsa!
perchè “per assurdo”? I mesotalassici ci tengono moltissimo alla loro identità, che identificano con la natura umana al punto da non riuscire a concepire come possano esistere dei diversi da loro (“tutto il mondo è paese” sostengono)
Per questo pretendono che noi ci comportiamo da italiani, visto che à stato loro detto che lo saremmo tutti. Quanto alla vacca da mungere, loro la vivono come un indennizzo per l’occupazione sabaudo-piemontese che non hanno mai accettato.
Il sodo è questo, con tutte le sue declinazioni storiche. Per qualsiasi problema fiscale esistono sempre risposte (anche solo teoriche) diverse dalla secessione.
Niente da dire sulla non purezza del Nord (sono veneziano e non era Venezia, nè è, città “pura” se non per millenari sentimenti), ma parlarmi di purezza del Sud mi pare ignorare, Greci, Romani, Arabi, Normanni, un po’ di Albanesi, Spagnoli, Francesi tra i maggiori. Diciamo che tutto lo Stivale è “meticcio”. Quindi quel “per assurdo….” è un assurdo
si ok, ma perchè non tornare ancora più indietro , ad Adamo ed Eva?
Mi riferivo alla storia recente, dall’unità del paese ad oggi, poichè di questo parliamo. Di tutti i casini post-unitari.
Quel ‘per assurdo’ era inteso in questi termini.
Dall’unità ad oggi quali sono i rapporti di migrazione nord-sud , sud-nord, intra-sud e intra-nord?
La purezza in termini moderni è intesa in questo senso. Difficilmente troverete un settentrionale al sud, mentre troverete milioni di meridionali al nord. Difficilmente troverete un meridionale in un’altra regione meridionale che non sia la propria di nascita. Più facile che troviate un settentrionale in un’altra regione settentrionale diversa da quella di nascita.
E se ci pensate bene è un recod mondiale davvero, mai nemmeno le tv locali fecero tanto! Chiddu è federalismo come dicimmu!
Ma vi siete sbagliati la patrona del federalismo e della padania è Sant’Agata! Infatti la trasmissione più federalista dell’occidente ovvero Regioni di Rai Parlamento ben due servizi in appena 12 mesi fece, astutamente, sulla patrona nostra! Miii…
avete rotto i coglioni con questo orgoglio padano.Mejo paperopoli.
Ignorante, burino, bifolco.
Terrone sei e terrone resti.
Se il tuo orizzonte identitario è paperopoli tientitela pure … qual’è il tuo problema..?
e proprio così, per rivendicare il 25 aprile Festa di San Marco, partecipiamo alla processione organizzata dal comitato per la processione di San Marco.
Ci incontreremo nella piazzetta dei leoni, adiacente la Basilica alle ore 15 sfidando il veto di prefetto e questore.
Ci vieteranno militarmente la rivendicazione di un antico rito?