“Il nuovo Trattato dell’Eurozona dovrà separare nettamente il livello europeo da quello nazionale, dando al primo responsabilità e risorse proprie e distinte da quelle che attengono al secondo. La confusione dei poteri tra i due livelli è alla base dell’invadenza tecnocratica che si è realizzata durante la crisi dell’euro. Un progetto di integrazione tra paesi asimmetrici non può funzionare se si consente ad alcuni paesi di decidere la politica di altri paesi, motivando tale invadenza con le risorse che i primi forniscono ai secondi. L’Eurozona dovrà dotarsi di un suo budget autonomo, seppure molto limitato, derivato da una fiscalità specifica, non già dai trasferimenti finanziari dei paesi che ne fanno parte. La combinazione di un’autonoma capacità fiscale e di una autorità politica comune darà sostanza democratica all’unione politica dell’euro”.
Sergio Fabbrini, docente della Luiss e renziano doc, auspica che si giunga a un Trattato dell’Eurozona, che affianchi quello della più ampia Unione europea. Quella del nuovo trattato è una delle tante variazioni sul tema “serve più Europa” del quale mi sto occupando piuttosto di frequente negli ultimi tempi. Tutte le variazioni sul tema arrivano allo stesso punto, una volta rimosse le forme per concentrarsi sulla sostanza.
Secondo Fabbrini l’Eurozona dovrebbe avere “responsabilità e risorse proprie”, ossia “un suo budget autonomo, seppure molto limitato, derivato da una fiscalità specifica, non già dai trasferimenti finanziari dei paesi che ne fanno parte”. Ciò servirebbe a evitare che alcuni Paesi decidano per tutti, in virtù delle maggiori risorse trasferite al bilancio comunitario e/o direttamente ai partner.
A ben vedere, il budget autonomo derivante da una fiscalità specifica comporterebbe il serio rischio (mi spingerei a dire che sia una certezza) di un aumento del carico fiscale per i cittadini dell’Eurozona, dato che ben difficilmente ciò che verrebbe preteso a livello centrale sarebbe compensato da una diminuzione del carico fiscale a livello statale. L’asimmetria attuale sarebbe quindi destinata a rimanere tale, con i tedeschi ragionevolmente a fornire più risorse, ma anche ad avere più peso decisionale all’interno della “autorità politica comune”.
Né più, né meno di quanto avviene ora, con un conto più salato per i pagatori netti di tasse per far posto a qualche consumatore di tasse in più. Un prospettiva che potrebbe interessare a chi si candida a far parte di questa seconda categoria, ma che dovrebbe far rabbrividire chi, suo malgrado, fa parte della prima.
Mi dispiace apparire sconcio nel linguaggio, ma ci vuole.
Leggendo proposte del genere mi viene il fondato dubbio che qualcuno invece di nascere dalla vagina nasca dallo sfintere anale.