Youtube censura l’audiolibro “Mein Kampf”. Il ricorso dà la cifra di cosa ci aspetta

di ROBERTO ZAMBRINI

Come forse avrete letto, YouTube ha cancellato il mio recente audiolibro sul “Mein Kampf”. Era cosa che temevo, ma ho voluto provarci ugualmente.

Benché sappia che è inutile, ho comunque presentato ricorso. Su YouTube, come su Facebook, tutto sembra strutturato in modo da scoraggiare qualunque ricorso: ti fanno girare da una pagina all’altra che ti ripete cose che già sai, come un criceto su una ruota, senza darti comunque mai la possibilità di parlare con qualcuno per esprimere bene le tue ragioni.

Alla fine del “giro”, spesso ti ritrovi al punto di partenza senza avere concluso niente. Già questo fatto dà un’idea di come sarà il nostro futuro quando l’intelligenza artificiale sarà adottata ovunque: ci farà diventare pazzi. Sono cose che già tutti sappiamo, naturalmente. Tuttavia, penso sia bene ripeterle di tanto in tanto, per monitorare lo stato attuale della censura.

Se mai riuscirò a parlare con qualcuno, questo vorrei scrivergli, ho già preparato il testo:

• Recentemente mi avete cancellato un audiolibro del “Mein Kampf”, motivando l’atto come “istigazione alla violenza”. Vorrei che mi si spiegasse per quale motivo documentare Auschwitz va bene, anzi è benemerito, mentre documentare il libro che ha portato ad Auschwitz non va bene, sarebbe “istigazione alla violenza”. Auschwitz invece cos’era, istigazione all’amore? Il Mein Kampf dovrebbe essere un complemento alla documentazione su Auschwitz, e godere dello stesso trattamento.
• Col criterio di giudizio che avete usato dovreste cancellare anche tutti i documentari che trattano le guerre, e quindi la Storia, perchè i belligeranti in guerra si sono sempre odiati a morte e accoppati a milioni, da quando esiste l’umanità. E continueranno a farlo.
• La Storia non ‘ “istigazione alla violenza”, ma la documentazione di fatti. Chi documenta la Storia non istiga a un bel nulla. Vorrei infine evidenziare la difficoltà materiale che l’utente incontra quando deve difendere le sue ragioni: il sistema da voi adottato lo fa girare a lungo, inutilmente, come un criceto in una ruota, senza dargli la possibilità di esprimersi. E’ un percorso obbligato che sembra ideato apposta per scoraggiare qualsiasi difesa. E’ necessario potere parlare con un uomo.

Sarà inutile, lo so. Ma chi rinuncia alla Battaglia, è già sicuro di averla persa. Anch’io ho una “Mein Kampf”. E sono un inguaribile rompipalle.