«Il 2016 sarà l’anno del referendum sull’autonomia», Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia sul Corriere del Veneto. «Attenzione: non abbiamo abbandonato l’idea dell’indipendenza – aggiunge – ma è un dato di fatto che la Consulta ha bocciato il referendum su questo argomento mentre l’ha ammesso sull’autonomia. Il modello a cui ispirarsi, a mio avviso, non è quello catalano, che sta incontrando molte difficoltà in Spagna, bensì quello scozzese, basato sulla devoluzione progressiva di competenze sempre maggiori. Ci sono articoli della Costituzione che ci consentono di chiedere allo Stato più materie di cui occuparci; di quelle che ci sono state affidate finora abbiamo dimostrato di saper fare buon uso e siamo pronti a metterci alla prova».
Zaia era a Palazzo Balbi per il consueto incontro di Natale con la stampa, insieme alla squadra di giunta. Insieme agli assessori ha ricordato le sfide principali affrontate nel 2015 e annunciato le novità per il 2017. fra queste anche la vendita degli immobili inutili: «Grazie all’ufficio complicazioni affari semplici siamo riusciti ad incassare finora soltanto 12 milioni di euro, a fronte di un patrimonio stimato in 150 milioni che conta alberghi, appartamenti in centro storico a Venezia, boschi e campi da golf. L’ho detto anche a Renzi: le procedure vanno semplificate, altrimenti non se ne esce. E intanto noi, che vorremmo soltanto vendere-vendere-vendere, ci ritroviamo a fare un mestiere che non è il nostro, con immobili che non danno alcun reddito ma sono soltanto fonte di costo».
Potrebbe vendere, intanto, le aziende pubbliche che fanno capo alla regione, e cedere tutti i pacchetti azionari di minoranza che essa possiede.
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