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Zuccarello fa sul serio, vuole l’indipendenza e conia moneta

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ZUCCARELLOdi REDAZIONE

«Scusi, accettate anche pagamenti in euro»? Per gli ospiti stranieri del borgo di Ilaria l’indipendenza è già realtà, e c’è chi si preoccupa di avere in tasca la valuta giusta. Qualcuno la chiama “Zuxit” parafrasando la più nota Brexit, e qui nel vecchio marchesato che vuole diventare territorio indipendente stanno prendendo la cosa davvero sul serio. I simboli indipendentisti sono un po’ dappertutto, persino sulle fioriere, e persino la segnaletica stradale si sta adeguando, almeno per quanto riguarda la cartellonistica turistica e di benvenuto.

«Siamo portatori sani di sovranità e saremo ispirazione per altri comuni italiani che si trovano nelle nostre medesime condizioni» afferma con un pizzico di orgoglio Luca Gardella, consigliere comunale tra i promotori della petizione con cui questo piccolo borgo di trecento anime ha chiesto all’Unione Europea il riconoscimento di autonomia ed indipendenza. E, attenzione, la richiesta non riguarda solo l’attuale territorio comunale e la sua numericamente esigua popolazione, ma tutto quello che fu il marchesato all’epoca di Scipione del Carretto (fine 500) quando le rocambolesche vicende della storia lo portarono sotto il giogo sabaudo. Ingiustamente e senza alcuna documentazione storicamente o giuridicamente valida, sostengono gli zuccarellesi.

soldo-zuccarelloNei giorni scorsi è arrivata da Bruxelles la comunicazione del ricevimento della petizione ed una sorta di preavviso di convocazione dei promotori per quando sarà discussa dalla commissione, anche se per ora non è stata indicata una data. Se la richiesta venisse accolta bisognerebbe probabilmente verificare la volontà della popolazione di 20 o 25 comuni tra le vallate ingaune, un pezzo dell’imperiese, parte della Valbormida e lo spicchio di Piemonte dove c’è Ormea che con il suo lago potrebbe far dimenticare la mancanza di una accesso al mare.

In tutto sarebbero almeno 22.000 abitanti (il centro più grande sarebbe Millesimo con circa 3500 abitanti), con realtà economiche (agricole e turistiche soprattutto) floride e persino un aeroporto (il Panero, naturalmente), ma forse già con i presupposti per una sorta di secessione tra i secessionisti, visto che a Cisano la guelfa frazione di Conscente potrebbe chiedere (con motivazioni simili a quelle della “madrepatria” zuccarellese) il ritorno allo Stato Pontificio.

Ma quali che siano in futuro i confini del territorio indipendente di Zuccarello, è proprio nel borgo di Ilaria che fervono i preparativi ed anzi sono già pronte le monete locali. «Avremo il Soldo che potrebbe equivalere a 10 centesimi di euro, il Ducato che potrebbe valere 1 euro, il Reale di bronzo che si potrebbe valutare 10 euro, quello d’argento attorno ai 30 euro e quello d’oro sui 100 euro – spiega Carlo Biagiotti, presidente della Pro Loco -. Questo è al momento il cambio indicativo: dobbiamo vedere le leghe con cui saranno create le monete e solo a quel punto sapremo il reale valore della valuta».

Ma sotto un certo punto di vista da queste parti il Ducato esiste già. «Ieri sera un gruppo di svizzeri, dopo aver cenato, mi hanno chiesto se accettiamo anche gli euro oltre alla valuta locale» racconta la ristoratrice Lorella Bissolotti.

«Nei prossimi mesi aggiorneremo i listini e saranno in doppia valuta: in euro ed il moneta locale. Potrebbe accadere che un caffè costi un euro o 1 ducato zuccarellese» aggiunge il barista Tommaso Gattuso, quasi a dimostrare che quale che sia il pronunciamento di Bruxelles, da queste parti l’autonomia è già considerata cosa fatta.

TRATTO DA “IL SECOLOXIX”

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